L’artigiano è colui che sintetizza il pensiero ed il fare: progetta e realizza, insomma. Nella provincia di Rimini è florido, nonostante questo periodo economico di riflessione. Lo afferma uno studio sul campo della Cna (una delle associazioni degli artigiani della provincia di Rimini).
Ha presentato l’inchiesta lo scorso 17 novembre nella sede della Camera di Commercio di Rimini. E’ stato preso un campione di 331 imprese e ben il 31 per cento ha detto che nel 2003 sarebbe disposto ad assumere. In totale, sarebbero 227 addetti. Se proiettiamo il campione sulla totalità delle aziende artigiane del Riminese avremmo un dato sorprendente: gli artigiani potenzialmente potrebbero assumere circa 3.000 persone.
I settori che richiedono manodopera sono: il meccanico-chimico-plastico, quello della casa, l’alimentare. Questi comparti rappresentano anche i più importanti dell’economia della nostra provincia. Entrando nelle figure professionali si ha che la domanda non è statica, nel senso che non si è rigidi nella richiesta dei requisiti personali, ma si è molto aperti, purché si abbia la voglia di fare e lavorare.
Gli artigiani fanno molta fatica a reperire gli apprendisti. E su tale versante sta lavorando la Cna. Dice Salvatore Bugli, il direttore: “Abbiamo compiuto un forte lavoro di sensibilizzazione nelle scuole; dove abbiamo detto che essere artigiano è gratificante e non un ripiego. E credo che questo contatto, scuola-impresa, debba essere sempre più stretto”.
Il monitoraggio sul bisogno di personale nelle imprese artigiane della provincia è al secondo anno. A chi gli chiede se nel 2001 le imprese abbiamo assunto rispetto all’intenzione di farlo è stato detto: “Ad una verifica, sembra che la metà delle aziende le assunzioni le abbia fatte”.
Ma qual è la situazione di richiesta del personale alla Confartigianato. Afferma Mauro Gardenghi, il direttore provinciale: “La mia è una indicazione di massima, che poggia sulle 800 imprese a cui curiamo la busta-paga. Credo che il 2003 sarà un anno difficile, dopo la stagnazione del 2002. Va già bene se riusciremo a mantenere l’attuale occupazione. Le incertezze arrivano dalla politica mondiale, dal nostro turismo in difficoltà, dal crollo del borse. Il turismo in calo significa indotto che traballa. E’ vero però che si fa molta fatica a reperire la manodopera specializzata”.
[b]I NUMERI[/b]
Riminese, quasi 10.000 imprese artigiane
Nel 2002 ne sono nate 725
Nel 2002 nella provincia di Rimini sono nate 725 nuove imprese artigiane. In tutto sono 9.703 ed occupano circa 30.000 addetti. Rappresentano una delle schiene dorsali del Riminese. Sono un tesoro dal valore inestimabile, perché di solito sulle loro radici col tempo prende vita la media e la grande impresa. Insomma, prima di crescere bisogna nascere ed essere stati quanto meno piccoli. Gli artigiani, a stragrande maggioranza, sono iscritti in due associazioni. Alla Cna ed alla Confartigianato fanno capo circa 3.500 imprese a testa. In totale nella provincia di Rimini ci sono 30.800 partite Iva.