– La politica morcianese aspettando le mosse di Giorgio Ciotti, sindaco della Margherita ma alla testa di una giunta di centrodestra, con la forza di fare e disfare ogni alleanza, si sta muovendo a 360 gradi. Andiamoli a vedere questi movimenti: piacevoli, divertenti, allegri, come solo sanno essere a Morciano.
Atos Berardi, figura storica della sinistra, sta cercando di mettere insieme una lista civica che come egli stesso dice deve contenere uomini con culture trasversali, da Comunione e liberazione fino a Rifondazione. In questo lavoro di preparazione ha contattato anche Alberto (Bertino) Montanari, ex socialista (che consegnò la tessera dopo che il suo partito venne gettato nel fango di Tangentopoli) ed oggi, come può esserlo uno che pensa in proprio, Montanari è vicino a Forza Italia. Quest’ultimo ha sorriso, senza un sì e senza un no. I due, personalità diverse, hanno la capacità di entrare in contatto con gli altri con grande facilità. Ed in tanti a Morciano vorrebbero avere un sindaco che non incute nessun timore.
La lista di Atos, al momento, fa sorridere. In molti pensano che rientrerà nel grande fiume diessino. E tale sortita è il frutto della sua creatività: Berardi è un istintivo.
A sinistra, tra i Ds, mentre aspettano che Ciotti scelga, si stanno muovendo, peggio delle ultime elezioni è impossibile fare. Hanno la possibilità di presentare una lista forte di Rifondazione comunista, verdi, cattolici e con Atos Berardi anche voti da destra. Tale raggruppamento con un candidato di prestigio avrebbe molte possibilità di spuntarla. Un nome di valore è certamente quello di Alessandro Ferroni, un autentico galantuomo. Cultura cattolica solida, socialista della corrente di Riccardo Lombardi, oggi è vicino ai Ds. Da alcuni decenni è molto attivo nel volontariato. Insomma, è una bella persona.
Al centro, Giorgio Ciotti ha il “privilegio” di giocare a tutto campo. Oggi, è alleato con la destra, più Danilo Ottaviani, il socialista che non ha mai rinnegato la sua appartenenza al Garofano. Alle ultime elezioni scaricò i Ds perché alcuni nomi, per una ipotetica coalizione, non gli erano graditi. In questi anni di governo si è mosso con molta accortezza. Grazie all’alleanza con i Ds di Rimini (quelli di Morciano gli sono avversari) ed al suo partito, è riuscito a far arrivare a Morciano una caterva di denaro pubblico. Non sempre speso con lungimiranza (l’inflazione delle rotonde, piazza del Popolo ed anche l’operazione Ghigi).
Per la destra, il quadro è semplice. Due sole possibilità forti: continuare a stare con Ciotti. Oppure presentarsi con una propria lista, legata alla Casa delle libertà.
Negli ultimi giorni si è costituito a Morciano l’Udc. Ha già una ventina di simpatizzanti e due nomi di peso come dirigenti: Peppe Roberti ed Ezio Angelini.