– Nel suo ufficio pieno di carte e tra i suoi mobili di vecchio stampo, Mariano Giuducci, dal ’95 sindaco di San Clemente, è in attesa di capire se potrà, ancora per la prossima legislatura, candidarsi per un terzo mandato. A lui non dispiacerebbe, ma perché questo possa accadere dovrà cambiare la legge che limita la possibilità di elezione a soli due mandati.
Nel frattempo, scorrendo e valutando con la memoria su quanto già fatto, proviamo assieme a fare un consuntivo che Mariano per primo non vorrebbe definitivo.
“E’ stata un’esperienza positiva quella che ho vissuto. Un’esperienza che mi ha consentito di dedicare molto più tempo alla mia comunità. Una opportunità che mi ha consentito di potere capire il funzionamento della cosa pubblica e potere agire in maniera diretta sul territorio. E’ stata l’opportunità di creare un fil-rouge fra amministratori e cittadini superando anzi non prendendo mai in considerazione le vecchie barriere ideologiche”.
Come spesso succede il sindaco Guiducci ammette che tra le cose fatte qualcosa potrebbe anche essere stato sbagliato, ma evidenzia che gli errori li commette chi agisce, mentre chi non fa nulla ha gioco facile a criticare.
Dice: “Delle cose fatte in questi anni comunque mi assumo direttamente la responsabilità, e se dovessi lasciare l’incarico lo farei arricchito di una grande esperienza che comunque mi ha lasciato esattamente come ero al suo inizio dal punto di vista finanziario”.
Com’è cambiato San Clemente in questi anni? “E’ sotto gli occhi di tutti che San Clemente è cambiato in maniera notevole. Superato lo stallo dell’edilizia che attanagliava il comune, non sempre per responsabilità degli amministratoti, da anni si è modificato sostanzialmente l’aspetto del territorio e l’urbanizzazione dello stesso. Il tutto nel completo rispetto del Prg (Piano regolatore generale) e quindi in qualche modo dietro un disegno ampiamente condiviso da chi in questi anni ha fatto parte del consiglio comunale”.
Guiducci sottolinea come la parte più importante dello sviluppo urbanistico sia ormai realizzata e che da adesso sia necessario pensare al controllo ed alla gestione di quanto realizzato finora affinché la situazione non sfugga di mano. Uno sviluppo soprattutto concentrato a Sant’Andrea in Casale mentre per il capoluogo si è curato di più l’aspetto dell’arredo urbano e si sta, finalmente, mettendo mano al recupero del centro storico.
La zona industriale è da sempre un progetto che il sindaco non ama. “E’ stata un’aggiunta di carne al fuoco che non abbiamo potuto evitare. Non si poteva e non sarebbe stato opportuno opporsi a questo grosso progetto che comunque può essere una grossa opportunità di sviluppo per la vallata. Dal mio punto di vista ho la coscienza a posto perché ho fatto le cose in buona fede”.
La storia di Mariano Guiducci è quella di una persona attenta da sempre al sociale. “Per un piccolo comune come San Clemente le possibilità di intervento diretto però sono poche. Per gli aspetti riguardanti persone a vario titolo bisognose d’aiuto come quasi tutti i comuni ci affidiamo alla Ausl. Mentre con molta attenzione abbiamo fornito aiuti diretti a persone bisognose sul territorio e per fare questo ci siamo fatti aiutare dalla Guardia di Finanza i cui controlli ci davano garanzie sulle reali condizioni di bisogno di molti richiedenti. Per il futuro, essendo aumentata la popolazione residente ci stiamo attivando per una risposta rivolta soprattutto ai giovani le cui richieste di aiuti, soprattutto per l’edilizia, sono fortemente aumentate”.
Ma Guiducci e l’Unione della Valconca in che rapporti sono? “Credo che l’Unione della Valconca possa avere ancora un ruolo forte nello sviluppo della vallata. Ma gli ultimi fatti hanno, e non poco, raffreddato gli animi e i propositi di più di uno. L’Unione va ripensata in termini diversi e rilanciata nelle sue funzioni tenendo conto che sono aumentati i suoi componenti e che le condizioni di governabilità sono cambiate”.
E Guiducci e il suo Consiglio Comunale? “Con i miei consiglieri ho da sempre un ottimo rapporto. Un rapporto costruttivo che ci ha consentito di procedere speditamente in molte delle nostre scelte. Se un appunto in Consiglio mi è stato mosso, questo era per il fatto che maggioranza e minoranza sono sempre state messe sullo stesso piano e tutti sono stati ascoltati. Ringrazio davvero sentitamente chi in questi anni ci ha affiancato nel governo di San Clemente”.
di Claudio Casadei