– Cesare Borgia, Niccolò Machiavelli e Leonardo da Vinci sono stati 3 grandi personaggi del Rinascimento. Dal 1502 ai primi mesi del 1503 furono contemporaneamente in Romagna: Borgia per conquistare uno stato, Machiavelli come delegato dalla repubblica di Firenze presso la corte e l’esercito del Duca (in numerose ed avvincenti lettere configura idee sull’arte di governare che poi si ritroveranno nel Principe) e Leonardo come ingegnere ed architetto generale al servizio del Borgia (nel piccolo taccuino di viaggio che portava con sé, in seguito denominato codice L, scrive, rileva e svolge annotazioni sulle città e sugli abitanti della Romagna).
Su questo spunto dal 1° marzo al 15 giugno, a Castel Sismondo, si tiene la mostra: “Leonardo, Machiavelli, Cesare Borgia. Arte, storia e scienza in Romagna (1500-1503)”.
Il pezzo forte forse in esposizione, sono i pensieri, appunti, intuizioni tecnologiche ed estetiche raccolte da Leonardo nel codice L (un quadernetto tutt’ora ben conservato).
Tra sculture, disegni, lettere, documenti, ceramiche, oggetti ed armi che vanno a comporre i 183 pezzi dell’esposizione spiccano per eccezionalità, il Ritratto di Machiavelli di Ridolfo del Ghirlandaio, la cassa nuziale utilizzata dallo stesso Machiavelli, le Tre vedute di testa barbuta di Leonardo, il conto corrente di Leonardo depositato presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze; lettere e corrispondenze praticamente inedite tra le quali una poesia manoscritta da Lucrezia Borgia, allora duchessa di Ferrara, a Pietro Bembo.
Inoltre, si può ammirare la ricostruzione di un organo ad acqua, realizzato in base alle annotazioni fatte da Leonardo nel codice L davanti alla fontana della Pigna di Rimini.
La mostra ripercorre un particolare momento della Storia d’Italia quello nel quale il duca Valentino, Cesare Borgia, iniziò la sua prima campagna per impadronirsi della Romagna, alla fine del mese di novembre del 1499 per impossessarsene totalmente agli inizi del 1503.