Dire che noi siamo contrari allo spostamento della Ghigi nella nuova area non corrisponde affatto alla verità. Come potremmo, proprio noi, essere contrari al mantenimento di alcune decine di posti di lavoro? La nostra preoccupazione è quella che questo mantenimento sia garantito nel futuro.
Purtroppo l’accordo di programma che è stato stipulato, secondo noi, non garantisce affatto questa eventualità, anzi a nostro avviso nell’accordo di programma sono contenuti punti che possono favorire solo la speculazione. Visto l’impegno pubblico profuso per fare attenere alla proprietà (privata) della Ghigi condizioni estremamente favorevoli chiedere di avere garanzie più puntuali e precise ci sembrava e ci sembra assolutamente opportuno.
E’ facile capire che uno stabilimento costruito come dal progetto presentato deturpa in maniera definitiva l’area di Sant’Andrea in Casale e non capiamo quindi che significato abbia togliere un pesante stabilimento da dentro Morciano e piazzarlo praticamente in mezzo ad un altro centro abitato attualmente in fortissima espansione edilizia ed abitativa.
Avevamo avuto a tempo debito dal sindaco di San Clemente che per i nuovi insediamenti si sarebbero controllate anche le caratteristiche architettoniche e di impatto ambientale degli stabilimenti che si sarebbero insediati nella nuova zona. In fondo nella frazione vivono almeno 1.500 abitanti che, ripetiamo, hanno anche loro diritto a non vedere peggiorata la loro qualità della vita.
Per essere chiari noi siamo certamente favorevoli allo spostamento della Ghigi nella nuova area. Chiediamo più attenzione sia sulle caratteristiche di tutti gli insediamenti e sullo sviluppo complessivo dell’area il cui attuale progetto non ci piace. Se si sapeva da anni che la Ghigi aveva esigenze irrevocabili di uno stabilimento come quello proposto probabilmente questo andava posizionato in aree diverse e non così vicino ad un centro abitato. Invitiamo inoltre la Uil di vallata a consultare i lavoratori della Ghigi. Scoprirà che molte delle nostre paure sono anche le loro che vivono l’azienda e la sua storia dall’ interno.
Corrado Gaia,
Rifondazione Comunista