– Sulla base di reciproche affinità, Confartigianato e Compagnia delle Opere hanno deciso di dar vita a Rimini ad un rapporto di stretta collaborazione e di integrazione sui temi dello sviluppo, della valorizzazione della piccola e media impresa e del lavoro. Una collaborazione operativa, non solo teorica, che parte dalla piena condivisione di alcuni valori di fondo.
“Si tratta – spiega Mauro Gardenghi, segretario provinciale della Confartigianato – di un cammino che le due associazioni stavano autonomamente percorrendo nel rispetto delle loro tradizioni. La Confartigianato associa oltre 3500 piccole e medie imprese sul territorio provinciale e da sempre svolge la sua attività per valorizzarle e per creare le migliori condizioni al loro sviluppo. Sono convinzioni che non s’improvvisano, ma sono radicate nella tradizione delle organizzazioni come Confartigianato”.
Quali sono i pilastri di questa cultura d’impresa e quindi i valori che vi accomunano?
“Direi il giudizio sull’imprenditorialità diffusa quale garanzia di libertà e di quella democrazia economica che si realizza e si sviluppa nel contesto di un mercato libero rispettoso delle regole della sana e leale competizione. Regole che nel nostro territorio rischiano di essere stravolte.
Ci accomuna il giudizio per cui l’impresa è un valore non solo economico ma una risorsa sociale e culturale. In particolare la piccola impresa: ogni forma di lavoro autonomo e indipendente è sinonimo di professionalità, creatività, innovazione, responsabilità, impegno”.
Valori condivisi per lo sviluppo del sistema economico.
“E’ così, in particolare per diffondere la cultura d’impresa anche tra le nuove generazioni, in alternativa al lavoro subordinato. Siamo convinti del valore che assume nella società colui che mette in pratica la cultura del fare e dell’intraprendere, rischiando in proprio e contribuendo a creare nuove risorse per l’intera collettività. Valori che devono essere protagonisti nel rapporto pubblico-privato, nel quale è necessario realizzare finalmente la sussidiarietà, un concetto che si traduce in ‘più società e meno Stato'”.