In pratica è l’unica legge del comune. Ha la durata di 10 anni e si può andare in deroga con le cosiddette varianti. E’ uno strumento di potere raffinato e terribile che potrebbe anche penalizzare cittadini e imprenditori a favore della rendita
Il Prg (Piano regolatore generale) è uno dei grandi poteri dei comuni. In pratica è l’unica legge in loro possesso, con la quale si decide chi deve costruire, cosa si deve costruire e dove si può edificare. Insomma, è un micidiale potere in mano alla politica che va ad incidere sulla vita del cittadino e lo segna per tutta l’esistenza. Il risultato finale è che attraverso il Prg si determina il costo delle abitazioni, degli stabilimenti produttivi, dei locali per i servizi, ecc.
L’altro elemento che determina il costo degli immobili e di qualsiasi altro prodotto è l’equilibrio tra la domanda e l’offerta. L’economista americano Paul Samuelson dice che la sintesi dell’economia è rappresentata dal mettersi in testa la domanda e l’offerta. Cioè un prodotto scarso costa l’ira di dio, mentre quello in abbondanza poco. E’ vero che la terra è un bene finito, ma ce n’è tanta ed almeno nella provincia di Rimini costa più che a piazza Navona a Roma.
Per avere un Prg virtuoso il cittadino deve stare attento, controllare e capirne i meccanismi. Se non si riesce ad averne uno virtuoso, l’economia va a premiare chi vive di rendita e non di lavoro. Un problema che in Italia gli studiosi si pongono dall’unità nel 1860 e che ancora anima i dibattiti.
Il Piano decide su quali aree si può edificare. Dunque: chi è il fortunato possessore di quei terreni. Così un pezzo di terra buono per le cipolle si trasforma in una vera e propria miniera d’oro. Fazzoletti di poche centinaia di metri quadrati per tirare su un’abitazione vengono scambiati ad alcune centinaia di milioni di lire. E’ giusto tutto questo?
Il risultato è che le abitazioni (uno dei beni primari fondamentali) diventano autentici lussi. Un altro risvolto del Prg è sulla produzione. L’imprenditore per espandere la propria azienda è costretto a dissanguarsi per acquistare la terra buona per costruirci lo stabilimento sopra. Tutto questo gli crea degli ostacoli, spesso insormontabili, quando deve competere sui mercati con nazioni dove il mercato è più civile.
Il Piano regolatore generale ha una durata di 10 anni. Viene redatto dal comune ed approvato dalla provincia. Ed oltre che sul portafoglio del cittadino incide sulle anime. Se vengono costruiti quartieri senza verde e senza sole, l’uomo si abbruttisce: lavoro meno e vive triste.