– Cristina Manzini è colta, elegante, leggera non meno che enigmatica. Il sapere, l’eleganza, la leggerezza, l’ermetica sono gli ingredienti del suo libro: “Giardini blindati” (Raffaelli Editore, 68 pagine, euro 10) uscito lo scorso giugno.
La protagonista ti conduce per mano nel labirinto della psiche femminile attraverso cinque racconti che scrutano le tipologie degli uomini: l’amante, l’omosessuale, il marito, il padre, l’amico, i fidanzati (quattro personalità scrutate). Già i titoli dei capitoli sono squarci che aprono i pensieri delle donne, nascondendoli.
La storia del quinto capitolo ha ricevuto un riconoscimento importante. Era l’87. Alberto Bevilacqua inizia una storia che doveva essere poi ultimata dai concorrenti di un concorso. Si cimentano in 800. L’intreccio della Manzini è uno dei tre cari a Bevilacqua, che lo recensisce e lo pubblica.
La sua scrittura, della Manzini, ha affascinato Vittorio Sgarbi: “…scrive bene” e Marcello Di Bella, raffinato direttore della biblioteca Gambalunga di Rimini.
La professoressa Manzini insegna italiano e latino al liceo linguistico dell’Istituto San Pellegrino di Misano e Letteratura italiana ai ragazzi che frequentano la scuola per interpreti e traduttori, sempre alla San Pellegrino. La lettura, insieme all’amore, le passioni della vita. Pirandello, Seneca, Cicerone, Plutarco e Jehoshua, alcuni degli autori preferiti. Dice: “Non ho un autore guida, se non Pirandello. Sono attratta dai nuovi autori, come Nicolò Ammaniti e dalle nuove tendenze della letteratura”.
Sposata, due figli, emiliana di Correggio (Reggio Emilia), abita a Gabicce Mare (in uno dei posti più belli del mondo) da 23 anni; da quando ha sposato il gabiccese Cesare Ragni. Afferma: “Quando dico vado a casa, intendo Correggio. Comunque non ci tornerei. Gabicce è stupenda”.
“Giardini blindati” non è la sua prima pubblicazione. Si è cimentata sia con la storia gabiccese, “Appunti per una storia di Gabicce”, “Sentieri storici di Gabicce”, “Macine da Guado” con Delio Bischi, sia con i grandi temi su riviste specializzate. Ha pubblicato numerosi saggi di letteratura del ‘900 (Svevo, Pirandello). Ed ha anche rivestito un piccolo ruolo pubblico. Con la giunta Tacchi ha collaborato con l’assessorato alla Cultura di Gabicce.