i Claudio Casadei
– Finché erano chiacchiere di corridoio che facevano circolare la notizia o il suo sospetto la si poteva prendere come un’illazione! Ma adesso che i suoi parrocchiani hanno potuto leggere la copia della lettera da lui consegnata nelle mani del vescovo il 23 dicembre scorso le intenzioni da don Sandro Crescentini, parroco di San Clemente e Sant’Andrea in Casale.
Sandro ha dato seguito alle sue intenzioni e segue la parrocchia da un po’ più distante. Quali fossero le sue intenzioni lo aveva già fatto intuire agli amici ed a qualche suo stretto collaboratore. A loro aveva confessato il proprio disagio a scegliere fra le funzioni di comunicatore del Vangelo o il tipo parroco che richiedeva la sua parrocchia.
Così ha chiesto di potere avere una pausa di riflessione, vivere un tempo di contemplazione, per scegliere. Rispettiamo sinceramente le scelte morali e vocazionali di Sandro. Da amici spesso si è parlato dello strano mondo dei princìpi. Abbiamo discusso da posizioni diverse del bene e del male, di come dovrebbe essere il mondo e di come invece è nella realtà; di come vorremmo divenisse e di come invece sta crescendo. Di come certi problemi andrebbero affrontati e di quello che una comunità dovrebbe realizzare.
Così, parlando tra amici Sandro nei pochi anni della sua “reggenza” è diventato un punto di riferimento ed un amico vero per tanti di noi. Abbiamo condiviso battaglie per le quali ci siamo attirati “attenzioni particolari” di potenti o presunti tali senza tirarci indietro.
Sandro è un ottimo predicatore. Senza volere togliere nulla a nessuno, da tempo in chiesa non si sentivano prediche così puntuali, stimolanti e legate alla vita quotidiana. Da tempo in tanti non aprivamo un libro sacro come la bibbia per trovare nelle sue pagine tanta attualità e freschezza.
In questo Sandro è stato un ottimo missionario, perché anche nella tranquilla terra di Romagna si può essere missionari rinfrescando il messaggio di Cristo a chi lo ha dimenticato o lo ha stravolto e modificato secondo le proprie esigenze ed i propri interessi personali, adeguandolo ad una non propria cristiana visione della vita.
Sandro è stato presente anche quando ogni suo parrocchiano aveva bisogno di sistemare i propri piccoli problemi, oppure aveva solo la necessità di una parola di conforto o di un consiglio. Importante il lavoro svolto con i ragazzi più giovani. I campeggi estivi da lui promossi e realizzati con l’ aiuto di tanti volontari hanno contribuito a creare un gruppo di ragazzi che continuano a frequentarsi come buoni amici nonostante le scuole e la vita li abbia portati a separarsi nella quotidianità.
E in questo Sandro è stato un ottimo parroco. A Sandro non possiamo chiedere di rinunciare al suo progetto, dobbiamo rispettare le sue scelte ed essergli vicini quando svolgerà altrove la propria opera. Scegliendo questa nuova missione lascerà di certo un vuoto in tanti di noi o almeno in tutti quelli che, come me, sperano che la sua sia una scelta breve e temporanea: una vera pausa di riflessione. Ringraziandolo gli lasciamo il nostro augurio di ritrovarsi e ritrovarci molto presto.