[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/settembre/misano_semprini.jpg[/img]Guerrino Semprini, una delle memorie storiche di Misano Mare, è morto lo scorso 29 luglio per una caduta dalla scala. Aveva 84 anni. Lo scorso maggio questo giornale aveva pubblicato una sua bella poesia dialettale.
di Antonio Semprini
– La discrezione si addiceva a Guerrino Semprini. Così, senza clamori, nonostante la tragica repentinità della sua scomparsa, si è accomiatato dai suoi affetti più cari e dalla “sua” Misano.
Scompare con Guerrino una delle ultime memorie storiche di Misano e, sicuramente, uno di quelli che più si era speso perché questa memoria non si perdesse, anzi fosse da stimolo per l’emancipazione e lo sviluppo dell’intera comunità locale.
Nato e vissuto a Misano, ne conosceva alla perfezione il suo divenire storico. Qui ha profuso il suo impegno perché dalla povertà del paese dei fienili (e fnil) degli anni che precedettero la guerra e dalle distruzioni che la seguirono si avviasse quel processo di emancipazione dalla miseria e quello sviluppo che hanno fatto nascere la Misano di oggi. La sua causa è quella della “povera gente” (locuzione che gli era cara e che ricorreva spesso nei suoi ragionamenti e, perché no?, nelle sue filastrocche in rima). E’ questa povera gente che bisogna aiutare affinché si affranchi dalla sua miseria e da tutte le angherie che gli impediscono di partecipare appieno allo sviluppo democratico, politico e sociale della comunità.
E’, comunque, nell’immediato dopoguerra che inizia il suo impegno diretto nelle rinascenti organizzazioni democratiche: è tra coloro che danno vita ed organizzano sul territorio comunale il Partito Comunista; partecipa alla fondazione della Cooperativa Edile Misanese; è, infine e soprattutto, tra i componenti di tutte le amministrazioni comunali che si susseguono dal ’48 al ’70, ricoprendo più volte l’incarico di vice-sindaco.
Questa abitudine all’impegno non era certo venuta meno con l’avanzare dell’età.
La partecipazione attiva alla vita del sindacato pensionati e la sua presenza nell’organismo di gestione del Centro Sociale “Del Bianco” facevano di lui un uomo ancora estremamente attivo e perfettamente inserito nella dinamica politica e sociale del momento.
Un uomo discreto, come si diceva in apertura, ma non per questo meno determinato nel perseguimento dei suoi obiettivi di sviluppo civile e di giustizia sociale. Un uomo importante, un riferimento sicuro per chiunque voglia intraprendere una vita di impegno salvaguardando determinazione e rettitudine morale.