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Sergio Camagni, 73 anni portati benissimo, non ha una barca di 12 metri ma un gioiello artigianale ed il meglio della tecnologia. Ed una passionaccia per il mare che gli si è appiccicata addosso fin da ragazzino, quando gli regalarono il primo moscone a vela: “Simpatia”, un nome che dà il senso del personaggio e che è stato il filo con il quale ha attorcigliato a sé tutte le sue barche.
“Simpatia”, insieme a “Los Indios” ed ad un altro barcone da trasporto trasformato da passeggio, è una delle primedonne tra le barche in legno di Portoverde.
Andiamola a vedere “Simpatia”, con i suoi 33 anni giovanili ma con fascino d’altri tempi. E’ stato costruito dai cantieri dei fratelli Crosera di Quarto d’Altino (Venezia). L’imbarcazione doveva essere per loro; dunque il meglio. Per scegliere il legno, iroko e mogano, ci impiegarono 3 anni, selezionando una tavola per volta dalle loro forniture in arrivo. Per costruirla, invece, gli anni furono 2 e venne chiamata “Corallo” per indicarne la purezza.
Dal ’70 ne è proprietario Sergio Camagni, un signore originario di Lodi, residente con la moglie ed i 3 figli da decenni a Cattolica. E Camagni che tutte le sere bagna la barca, come si conviene, ha dotato il due alberi di tutte le diavolerie della tecnologia: scandaglio catodico a colori, un radar a 48 miglia, pilota automatico, Gps, motore da 160 cavalli a 1.800 giri.
Inoltre, ci sono tutti i comfort per viverla: dal girarrosto fino alla macchinetta per farsi un gelatino.”Simpatia” ha soccorso molti marinai e partecipato a 2 giri d’Italia, andata 30 volte in Croazia e 5 volte in Grecia. Camagni: “Tiene il mare benissimo, altrimenti l’avrei vednuta mille volte”. Chi la vuole ammirare: tour a Portoverde.