– Presidente quest’anno è la prima volta del bilancio sociale, che cosa rappresenta?
“Rappresenta il coinvolgimento, e la capacità di coinvolgere, di un’azienda all’interno della propria collettività. Si tratta di trasmettere che cosa, come e per chi si lavora. Per la Banca di Credito Cooperativo di Gradara la cornice di tale quadro è: crescita socio-economica coniugata all’etica”.
Che cosa significa in concreto?
“Un esempio, nel 2003 la banca ha stanziato più di 300 mila euro in attività sociali, culturali, mutualistiche, in beneficenza, assistenza, sport e tempo libero, promozione turistiche e varie iniziative di solidarietà; con lo scopo di essere al fianco del cittadino.
Noi della Banca di Credito Cooperativo di Gradara siamo ‘differenti’: siamo più coinvolti, più partecipi, più impegnati, più vicini; abbiamo rispetto per la persona, la poniamo sempre al centro dell’attenzione. E’ il cuore di ogni nostro progetto”.
La banca, oltre che impegno sociale, è essa stessa impresa…
“Questo spirito ci premia. E ci dovrebbe premiare. Alle spalle abbiamo anni di cose positive, di fatti concreti che sono sotto gli occhi di tutti, di risultati cercati con caparbietà, dinamismo e rispetto e forse anche con un pizzico di benvenuta fortuna: raggiunti grazie a un gruppo di ottimi collaboratori”.
Quest’anno è il suo decimo anno di presidenza, come li ricorda?
“Da una parte, dieci anni di lavoro intenso, di impegno, non meno che di piacere, dedicati a nuovi progetti, a radicali trasformazioni, per raggiungere obbiettivi ambiziosi quanto coerenti con la nostra missione: favorire lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità, per sostenere l’iniziativa privata, per produrre e difendere ricchezza e benessere. Dall’altra, dieci anni che hanno fatto crescere la nostra banca, fino alla bella realtà di oggi.
Si è distinta a fianco dell’uomo e della sua famiglia, dell’imprenditore; si è radicata ulteriormente sul territorio diventandone un punto di riferimento”.
Invece in numeri, questi 10 anni?
“Ha incrementato la sua attività di 5 volte tanto.
Le filiali da tre sono diventate dieci. I collaboratori da 25 a 65 unità.
Il numero dei soci da 600 sono diventati 1342. Oltre 22 mila i clienti, con la zona di competenza che si estende su oltre venti comuni. Ed il patrimonio è salito da 5,8 milioni a 24,9 milioni di euro”.
Ed il presente?
“I risultati economici del primo semestre 2004 sono buoni; la clientela è in continua crescita; nuovi territori potranno essere ulteriormente valorizzati grazie all’espansione della rete commerciale.
Tutto questo in virtù di un forte spirito di squadra, di una spiccata capacità di fare gruppo. L’orgoglio e la passione per quello che facciamo ci rende speciali: ci dà maggior competitività.
La banca è di tutti i soci, ma rappresenta un patrimonio per la collettività ed un ulteriore grande opportunità di sviluppo”.