– Elezioni che fare? Luci ed ombre come sempre, ma qui per ora le ombre prevalgono e non sono affatto tenui. Cristian D’Andrea è il candidato sindaco della lista “Centro sinistra per San clemente” che si propone di proseguire il lavoro iniziato dall’ex sindaco Mariano Guiducci. Ventisette anni, una vita dedicata alla politica ed al partito dei Democratici di sinistra per il quale è segretario di tutta la Valconca dal ’96. Studente universitario, impiegato e attuale assessore alla Pubblica istruzione, è riuscito a mettere d’accordo per la propria candidatura oltre ai soliti indipendenti sia i Ds, che il Partito Repubblicano, i Socialisti democratici italiani, Margherita e Rifondazione comunista.
“La nostra è l’unica lista in grado di guidare San Clemente”, sostiene D’Andrea, “E’ l’unica lista che mette in campo persone conosciute e legate credibilmente alle forze politiche locali”.
Uno degli argomenti caldi a San Clemente è l’Urbanistica. D’Andrea difende l’operato delle ultime amministrazioni sostenendo che in futuro certi errori, se tali possono essere definiti, potranno essere corretti con una attenzione particolare al verde, ai servizi ed e dalle infrastrutture che la situazione non è disperata come sembra in quanto ancora, pur essendo state realizzate le abitazioni non sono state realizzate totalmente le aree di servizio. Saranno comunque fatti interventi sia sugli indici di abitabilità che sugli standard edificativi.
Perché un sanclementese dovrebbe sceglierlo come sindaco? D’Andrea risponde: “Prima perché sono una persona di specchiata onestà, poi perché le persone che sono nella mia lista rappresentano tutta la società e tutto il territorio comunale. Ma anche perché abbiamo abbastanza esperienza amministrativa per correggere gli eventuali errori commessi e proseguire un progetto che deve fare di San Clemente la capitale sociale ed economica di tutta la Vallata del Conca”.
La lista spiccatamente di centrodestra ha alla guida un saclementese doc Luciano Morri. Sulla base di uomini di Forza Italia ed Alleanza Nazionale ma ha la presenza di numerosi indipendenti rappresentanti del malumore che molti cittadini avrebbero manifestato per lo sviluppo urbanistico disarmonico e caotico e la mancanza di servizi e infrastrutture.
Oltre che prendere atto dell’irreparabile ormai presente sul territorio soprattutto di Sant’Andrea in Casale la lista “Insieme per San Clemente” si propone soprattutto di realizzare un miglioramento reale dei servizi e delle infrastrutture.
Alla domanda sul perché un sanclementese dovesse votarlo Morri risponde: “Perché sarei deluso da quello che vedo. Perché il paese che amo e dove ho sempre vissuto è lacerato da un’urbanistica che ne abbassa la qualità della vita e si è sprecata l’occasione di sfruttare la vicinanza di una costa tanto generosa. Mi voterei per riparare a questi errori e riportare il mio paese ai livelli che merita”.
Il candidato sindaco Pierino Falcinelli invece è un uomo che il palazzo lo ha frequentato solo fino a qualche mese fa e le sue dimissioni lasciarono spazio a tante interpretazioni non tutte benevole. Falcinelli, che quando occupò lo scranno di assessore non brillò in verità per la sua democraticità, si candida: “Per ridare l’esatto valore alle cose che ho fatto e poi perché alcune cose che sono successe a San Clemente recentemente non mi sembrano troppo chiare a vorrei che la crescita del mio comune avvenisse in una forma diversa da quella attuale”.
E così il buon Pierino Falcinelli ha messo assieme un po’ dei suoi tanti amici e di persone che non vedevano di buon occhio lo sviluppo del paese. “Mi è venuto voglia di tornare in campo visto come stavano andando le cose e poi, siccome l’unione fa la forza con altre persone scontente di come le cose vanno in questo comune abbiamo deciso di formare la nostra lista civica. Personalmente era una necessità in quanto pur riconoscendomi nel centro sinistra non potevo assecondare la linea di persone e riciclati con le quali sono stato fortemente in contrasto. La situazione su tutto il territorio va ripresa in mano in fretta, per alcune cose ormai non c’è più rimedio e lasciare le cose da fare a chi ha provocato e voluto questa situazione mi sembrerebbe miope. In fondo chi ha fatto danni finora come può adesso pensare di migliorarli?”.
Ed alla domanda sul perché un sanclementese dovrebbe sceglierlo Falcinelli risponde: “Perché credo di avere dimostrato le mie capacità, la mia serietà e la mia presenza rispetto ai cittadini. Perché in fondo io sono uno di loro e voglio difendere e far crescere il paese in cui vivo”. Tre liste con idee molto simili, magari con sistemi diversi di realizzazione. Adesso la gente di San Clemente deve scegliere, sperando che le promesse non restino in nessun caso tali”.
di Claudio Casadei