– Il centrodestra ha scelto i candidati a sindaco contro l’uscente Daniele Imola. Sono: Flora Fabbri e Marzio Pecci.
Sulla carta la prima è quella con le maggiori probabilità di contrastare Imola. E’ alla testa di uno schieramento trasversale, composito ed economicamente molto forte. Ha con sé due partiti, An e Udc, una parte di socialisti e Lele Montanari (transfuga dai Ds).
Flora Fabbri è il candidato a sindaco per la lista civica Impegno per Riccione. La sostengono un folto gruppo di ex socialisti (Luciano Tirincanti, Roberto Mignani, Giovanni Bezzi), An, Udc, Lele Montanari (transfuga Ds). Ed aspettano l’arrivo di altri uomini. Dietro c’è anche un folto gruppo di imprenditori.
La presentazione ufficiale c’è stata lo scorso 22 marzo in un’atmosfera provocatoria, scanzonata non meno che tranquilla: senza polemiche. E’ avvenuta all’aperto sotto un grande ombrellone. Un lungo tavolo: da una parte i giornalisti, dall’altra: Roberto Mignani, Flora Fabbri, Luciano Tirincanti, Renata Tosi, Giovanni Bezzi, Emilio Brioli. La conferenza stampa è stata fatta all’aperto perché, per ragioni di equilibrio politico, i dirigenti della piscina non hanno concesso l’interno della struttura. La lista civica ha scelto il luogo per ragioni simboliche: l’edificio non deve essere abbattuto (come nei programmi dell’amministrazione comunale) edificare al suo posto un po’ di palazzi.
Ha alzato il sipario Roberto Mignani, colui che ha portato a Riccione Renzo Arbore: “Non siamo stati noi a scegliere la Fabbri ma i cittadini. Infatti, tutte le volte che chiedevamo un candidato a sindaco veniva fuori il suo nome. E’ una donna portatrice di valori, con la capacità di unire. Riccione ha bisogno che tutti facciano un passo indietro.
Il candidato a sindaco di Forza Italia è stato presentato lo scorso primo aprile al bar “Victor” in viale Ceccarini. Cinquantadue anni, sposato, una figlia, professione avvocato, Pecci è un nemico acerrimo di Imola. Ed usa toni spicci per additarlo. Pecci viene dalla sinistra. Craxiano, alle ultime elezioni amministrative è stato candidato con il centrosinistra a Gabicce Mare. Poi la sterzata in Forza Italia. Elegante, bella dialettica, amante del bello (pensa ad un assessorato del Bello e tempo libero da assegnare a Massimo Pierpaolini), passione per la buona tavola, Pecci è anche il presidente della Fondazione Ignazio Silone. Il suo pregio: trattare gli altri in modo intelligente. Nel senso che è “trasparente”, in stile Paolo Tempera.
Due liste forti sono uno stimolo forte sia per il centrosinistra, sia per il buon governo della città. Imola, se non subito, al secondo turno deve cercare l’appoggio dell’Arcobaleno. (L.S.)