– Domenico Pritelli, Corrado Curti, Guerrino Ricci, Silvio Zanni, sono i quattro candidati che si giocano la poltrona di sindaco. La partita, visti gli orientamenti politici della maggioranza dei cittadini gabiccesi, sembrerebbe già conclusa a favore della coalizione di centrosinistra guidata da Corrado Curti. Sembrerebbe, perché all’ultimo momento è entrata in campo una variabile imprevista: Gian Franco Micucci. Il sindaco uscente di Cattolica ha cercato Domenico Pritelli, col quale ha stabilito un patto. Io ti sostengo, ma se vinci dovrai darmi l’incarico di gestire la partita delle opere pubbliche. Insomma una figura tra il city manager e il sindaco ombra. Domenico Pritelli, in difficoltà perché abbandonato da sinistra e da destra, ha accettato, legandosi mani e piedi al carro di Micucci.
Il centrosinistra all’ultimo momento ha perso un pezzo, lo Sdi di Silvio Zanni, perdita autorevole sul piano personale, ma poco decisiva per l’apporto di voti. Insomma quella di Zanni è una corsa tutta personale, per marcare una sorta di autonomia e di esistenza politica.
Il centrodestra sulla carta non ha possibilità di vittoria, ma punta ad incunearsi tra Curti e Pritelli. Insomma spera che si avveri il famoso detto: “Tra i due litiganti il terzo gode”. Dipenderà da quanti voti l’asse Pritelli-Micucci potrà sottrarre alla coalizione di centrosinistra guidata da Corrado Curti.
Ma la cosa non è automatica, perché molto probabilmente l’attrazione Micucci sarà più fatale alla parte dell’elettorato moderato tradizionalmente più vicino al centrodestra. Insomma, se Micucci sfonda, lo fa tra i commercianti e albergatori del centro, non certamente a Ponte Tavollo e a Case Badioli…
In conclusione per i contendenti politici di Gabicce c’è poco da ridere, per tutti.