Esse ci fanno incontrare uomini e donne, nostri fratelli e sorelle, che prevalentemente per motivi economici, culturali, politici e religiosi abbandonano, o sono costretti ad abbandonare, la propria terra, la propria casa, i propri affetti.
Spesso le speranze di questi nostri fratelli e sorelle di essere accolti, riconosciuti e valorizzati come persone svaniscono di fronte all’indifferenza, allo sfruttamento lavorativo al di fuori di ogni tutela, all’essere considerati un pericolo, aprendo a volte la strada al dramma della solitudine e del rifiuto della vita.
Spesso dimentichiamo che dalla nostra città di Cattolica sono migrate numerose famiglie con le stesse speranze di chi oggi arriva da noi.
Come cristiani siamo chiamati a testimoniare il vangelo praticando concretamente, oltre allo spirito di tolleranza, il rispetto dell’altrui identità, avviando percorsi di condivisione con persone di origine e cultura differenti. Siamo tutti chiamati a vivere la cultura della solidarietà, passando dalla diffidenza all’accoglienza. E’ un cammino, certamente non facile, che la Chiesa invita a percorrere.
La Vergine Maria, che insieme a suo Figlio, ha provato il dolore insito nell’emigrazione e nell’esilio, ci aiuti a comprendere l’esperienza, e molte volte il dramma, di quanti sono costretti a vivere lontani dalla loro Patria e ci insegni a metterci a servizio delle loro necessità in una accoglienza veramente fraterna.
Commissione per la Pastorale sociale.
Parrocchia Ss. Apollinare e Pio V