Misano Adriatico.
La riminese Simona Pari insieme all’amica romana Simona Torretta, volontarie dell’associazione non governativa “Un ponte per…”, è stata rapita a Baghdad lo scorso 7 settembre e liberata il 28.
“Brava a scuola – continua il ventinovenne Serafini -. Me la ricordo benissimo a distanza di una quindicina d’anni; ed ho capito solo successivamente, con la maturità, che aveva ragione. Un giorno si rivolge ad uno degli amici scalmanati e gli dice che farebbe meglio a leggere un libro o ascoltare della musica piuttosto che fare casino. A differenza dei tanti amici di allora mi è rimasta impressa perché diversa, lontana dalle standardizzazioni. E poi era anche molto carina, con occhi molto penetranti che ti trasmettevano sensazioni positive”.
“Da allora non l’ho più rivista – ricorda il giovane – se non un mese prima del suo rapimento su Tele San Marino, dove raccontava la sua esperienza in Iraq. E mi sono detto: ‘Ma quella è Simona; la mia compagna di liceo’. Con gli amici era altruista, sempre pronta ad un aiuto, anche con i meno bravi ed i più irruenti. Quello che faceva, e fa, gli veniva da dentro in un modo molto naturale. Di lei, nonostante gli anni, ho un bel ricordo”.