– L’ultima tessera dell’impero fatto di sale cinematografiche è stata inserita lo scorso 7 aprile ad Ancona. Madrina quella bella pertica mediterranea di Maria Grazia Cucinotta che ha rotto la fatidica bottiglia benaugurante su 6 multisale, portando il personale primato del cattolichino Gianni Giometti a quota 51.
Tale numero è un autentico primato e ne fa il signore indiscusso del cinema da Bologna fino a Lanciano. Ma il cuore economico è lungo 100 chilometri: da Rimini (4 sale fino ad Ancona 8). In mezzo stanno centri con questi numeri di sale: Pesaro 5, Senigallia, 8, Jesi 9, Cattolica 4. E sono in cantiere altre 9 sale ad Ancona e 12 a Rimini (zona Befane nel 2005). E sempre restando nel recinto dei numeri si ha che Giometti Film vale oltre il 30 per cento dell’intero fatturato delle Marche, che ha un giro d’affari di circa 10 milioni di euro ed impiega un centinaio di addetti. Nata a Cattolica, la sede dell’azienda è a San Giovanni, zona artigianale.
Ma come è possibile che in un momento di crisi del cinema, qualcuno sia in espansione? Giometti sintetizza gli ingredienti in una vecchia riflessione: “I lavori possono andare bene o male in base alla passione ed alla quantità di attività che loro si dà”.
Andiamoli a vedere questi fattori. “Le strutture – dice Giometti – sono nuove. Facili da raggiungere perché nei pressi delle grandi strade di comunicazioni. Le poltrone, comode, si possono reclinare, con le file davanti che hanno i poggia-piedi. I posti sono tutti numerati e ci si può prenotare con una telefonata, o con Internet. Le uscite di sicurezza sono gestite da un telecomando. C’è cordialità e pulizia”.
Altri fattori? Giometti: “Si intrattengono i clienti con servizi come il bar ed i ristoranti. Ho in mente una multisala con il fitness, la beuty farm, il ristorante, perfino la piscina. Per portarvi la clientela oltre i 35 anni che dopo una giornata di lavoro non ha molta voglia di uscire. Oggi, la maggioranza di chi frequenta le sale cinematografiche si colloca tra i 14 ed i 35 anni”.
Uno dei problemi fondamentali di chi fa impresa è la fidelizzazione del cliente. Alla Giometti, già da metà anni Ottanta, hanno studiato abbonamenti con sconti attraverso le carte magnetiche, sia per le proiezioni, sia per le consumazioni al bar. Tre le opzioni: giorni feriali, tutti i giorni e tutti i cinema del gruppo. Dato le vicinanze delle università, è stato approntata una cine-card per gli universitari: sconto cinema 30 per cento, sconto bar 20. Sul dinamismo commerciale Giometti scommette, dà, innova. Ad Ancona per lanciare la nuova multisala ha fatto stampare 20.000 gratta e vinci. Dove tutti vincevano una serata al cinema. Ma chi va a vedere un film da solo?
Cinquantasei anni, tre figli (tutti in azienda), Giometti fino alla fine degli anni Novanta, per circa 26 anni, oltre a gestire le sale, ha lavorato all’Ifi (leader europeo di arredi bar) di Pesaro come rappresentante. Afferma: “E’ stata la mia scuola di vita e di fare impresa. Ho imparato che va costruito quello che si vende e non vendere quello che si costruisce. Nel senso che bisogna capire quello che il pubblico vuole. Ho imparato che bisogna camminare davanti ai problemi. Ho imparato che la concorrenza aiuta a fare sempre meglio; l’importante è che si sia primi”.
Giometti è un figlio d’arte. Inizia a Cattolica il babbo Gino, scomparso nel ’78. Siamo nel ’48 e va a gestire l’arena estiva Nettuno (esiste ancora oggi). Nel ’70, Gino costruisce il cinema Parioli a Torconca (San Giovanni).
L’anno della svolta è l’80. La famiglia acquista l’Ariston a Cattolica. Da qui in avanti partono una serie di acquisizioni e nuove aperture. Il fiore all’occhiello tra le sale è la gestione, dall’86, dello storico teatro all’italiana la Fenice di Senigallia, dove si fanno anche rappresentazioni teatrali.