– Extravaganti. Sotto questa sigla una ricorrente iniziativa della Provincia e della Confcommercio di Pesaro Urbino, per approfondire la conoscenza dei paesaggi, la storia, la gastronomia delle località dell’entroterra. Una di queste tappe della scorsa edizione proponeva le rocce e le valli tra i fiumi Conca e Foglia. La comitiva, comprendente marchigiani e romagnoli, era guidata da Glauco Maria Martufi, una inesauribile fonte di notizie.
Il primo centro visitato è Tavoleto con le dolci colline verso il mare e gli Appennini che fanno corona alla cittadella. All’ombra del castello merlato, costruito nel 1865 dalla famiglia Petrangolini, sorgeva un tempo la rocca edificata da Francesco di Giorgio Martini per volere di Federico da Montefeltro.
Tavoleto e tutta la zona circostante, faceva parte del sistema difensivo “Linea Gotica” organizzato dai tedeschi nel corso dell’ultima guerra, per ostacolare l’avanzata delle truppe alleate. Dopo ripetuti vani assalti il piccolo centro venne espugnato nella notte tra il 3 e il 4 settembre 1944, in un terribile combattimento all’arma bianca, da un reparto di “Gurkha”, guerrieri nepalesi inquadrati nell’esercito inglese. Con la stessa tecnica verrà poi conquistata, da un altro reparto “Gurkha”, la vicina Auditore.
A ricordare le operazioni belliche e gli scopi dell’offensiva è Lamberto Fabbrucci, profondo conoscitore della materia. La sua conoscenza dei luoghi poi si rivelerà preziosa per una visita nei pressi di Ca’ Fabbruccio. Qui le località dove sorgono le rare case, vengono indicate col cognome della famiglia che le abita. A Ca’ Fabbruccio esiste un bosco “naturale”, cresciuto spontaneamente, caratteristica questa che, unita a certe condizioni ambientali esistenti, lo rendono unico nel suo genere.
Il luogo si rivela un paradiso, a pochi chilometri dalla costa, per cercatori di tartufi (bianchi e neri) e funghi, che i presenti individuano numerosi. Sarà poi Ruggero Berarducci, presidente del Coordinamento delle associazioni Micologiche delle Marche, ad illustrarne caratteristiche e peculiarità di ciascun tipo. Un tuffo nel passato è la visita del minuscolo borgo di Ripamassana: un pugno di case, una bancarella di cianfrusaglie, vino, dolcetti e la Banda di Sassocorvaro attorno alla chiesetta in festa per la ricorrenza del patrono San Gaudenzo Martire.
Viene poi raggiunta la vetta del Monte Osteriaccia, 800 metri sul mare, dove la selvaggina vive indisturbata. Da questa cima la magica visione della sottostante Valle Avellana e dell’arco dei monti Carpegna (1415 metri), Sasso Simone (1221), la catena dell’Alpe della Luna, il Nerone (1526), il Petrano (1088), il Monte Catria (1702 metri) e, la pur lontana catena dei Sibillini.
di Sergio Tomassoli