– Lele Montanari è il consigliere comunale che due anni fa ha lasciato i Ds e creato un proprio gruppo consiliare Rinascita per Riccione. Cinquantanove anni, sposato, due figli, riccionese del porto, come ama dire, passionaccia per le cravatte (ne ha una cinquantina) e per la bicicletta, non è affatto pentito. Di sé afferma: “Appartengo ad una delle poche famiglie riccionesi di vecchia data; una famiglia di marinai onesta e formata da galantuomini, quando ancora bastava la stretta di mani e la parola. Consigliere comunale dal ’95, prima, per 5 anni, è stato nel consiglio d’amministrazione delle farmacie (per un anno anche presidente). Il gettone di presenza da consigliere, tolte le spese (il 35 per cento) lo dà in beneficenza. “Ritengo che la politica sia fare il bene della gente; deve essere un divertimento e non un lavoro”.
Pentito di essere uscito dai Ds?
“Per carità, nessun pentimento. Lo rifarei. Mi meraviglio che altri consiglieri comunali diessini, come Adriano Prioli, Sabrina Vescovi, Roberta Imola, non lo facciano. Sanno fare politica, solo che a mio parere fanno fatica ad esprimersi”.
In questo modo lei contribuisce a rompere la sinistra?
“Perché che differenze ci sono tra destra e sinistra. La sinistra per stare a galla ai aggancia alle idee della destra. Mentre la destra si è appropriata del nostro vecchio modo di fare, come stare in mezzo alla gente, ad esempio”.
Chi c’è con lei?
“Con me non c’è nessuno. Sono preoccupato perché giorno dopo giorno la fiducia degli elettori cresce. In tanti mi fermano, mi danno l’appoggio, mi seguono. Io appartengo alla categoria delle persone che si spende per il cittadino e questo partito, i Ds, mi sta stretto. Per me la sinistra è sempre la sinistra. In tanti che si definiscono compagni non sanno neppure che cosa sia, la sinistra. Oggi, la gente è preparata, non è stupida come qualcuno pensa. Non è un caso che i Ds ad ogni tornata elettorale perdono consenso. E per governare si devono appoggiare ai giardinieri, alle margherite”.
Lei farebbe un’alleanza anche con una lista di centrodestra?
“Solo nel caso in cui una lista di destra, o di centrodestra, fosse composta da persone trasparenti e perbene; a me piace guardare ai programmi. Oggi per governare ci vuole la fiducia. Gli elettori te la danno se riscontrano in te una persona di fiducia. Personalmente sono di sinistra e lo sarò sempre”.
Qual è il suo giudizio sul sindaco Daniele Imola?
“Ottimi amici; anche di famiglia. Arriva da una famiglia di galantuomini. Credo che si sia circondato da persone dal profilo basso. Lo capisco e lo comprendo ma non condivido. Per fare il sindaco deve sottostare alle regole che il partito gli impone, come la scelta degli uomini che compongono la sua giunta. Ha scelto collaboratori mai stati in lista e neppure conosciuti”.
Quale voto dargli come amministratore?
“Un sei per la sua trasparenza, coerenza, coraggio e grande capacità di sopportazione. Come persona è brava, come sindaco sottostà agli altri partiti della coalizione. Inoltre, non ha saputo pescare nel suo partito ed i risultati si vedono, anche con la rottura interna”.
Quanti percentuali ha di rientrare con i Ds?
“Con questi dirigenti non ci penso nemmeno. Si sono circondati di vecchi amministratori che non mi vanno bene. Devono entrare i giovani che parlano, che consuma la suola delle scarpe”.
Qualcuno dice: Montanari è ingenuo e monello, che cosa risponde?
“Da non ingenuo e da monello dico che fanno fatica a fregarmi. Vorrei che si facesse una tavola rotonda pubblica per chiedere lumi sulle varianti ai piani regolatori, come Riccione Due, Palazzetti, Cinodromo”.
Dove va Riccione?
“Verso una politica strana. La prossima amministrazione come minimo andrà al ballottaggio. Che sarà preso in mano più che dai politici dai presidenti delle associazioni”.
Ha mai pensato che potrebbe restare da solo con il cerino acceso?
“Se restassi col cerino acceso, potrei anche non fare campagna elettorale. Posso rimanere anche fuori; mi dispiacerebbe perché siamo dentro eventi importanti. Al momento ho avuto incontri con Arcobaleno e la lista Tirincanti-Mignani. Per Riccione ho idee semplici: ambiente e vivibilità. Vuol dire: basta cemento e servizi migliori”.
Quale voto a livello nazionale?
“Rifondazione. Io sono rimasto comunista”.