Montegridolfo era ritenuto dai tedeschi di notevole importanza strategica; basti ricordare che avevano stabilito un posto di osservazione nel punto in cui oggi sorge il Museo della Linea dei Goti, posizione dalla quale si potevano controllare la Valle del Foglia e le colline fino a Rimini. Pertanto avevano predisposto la difesa su una linea avanzata, verso la cima del valloncello che risale dal Padiglione tra il Botteghino e la via Carpineta, guarnendola di postazioni di mitragliatrici.
Ciò non ostante, Montegridolfo fu il primo caposaldo collinare liberato dagli Alleati. Avvenne la sera del 31 agosto 1944 grazie all’atto di coraggio individuale compiuto da Gerard Ross Norton, allora tenente di un plotone del Reggimento inglese Hampshire al quale era stato affidato lo sfondamento in quel punto: dopo che i suoi soldati erano stati bloccati per tutta la giornata sotto il sole torrido dal tiro delle mitragliatrici tedesche, si gettò da solo contro le difese nemiche con bombe a mano e mitra, eliminando la prima postazione di tre mitraglieri e conquistando una casamatta con altri due mitraglieri e 15 fucilieri. Poi, ferito, venne raggiunto dai suoi soldati e andò a ripulire dai tedeschi la casa bianca in cima alla collina, aprendo la strada per la liberazione del Castello. Norton non vi giunse perché fu trasportato al posto di infermieria e quindi all’ospedale militare di Roma.
In seguito gli giunse la comunicazione della decorazione con la Victoria Cross, la massima onorificenza militare britannica, e la promozione al grado di capitano.
Un’altra medaglia militare l’aveva conquistata per essere riuscito ad evadere dopo che era stato fatto prigioniero dagli italo-tedeschi a Tobruk nel 1942, insieme a tutto il Reggimento sudafricano nel quale si era arruolato volontario. E pensare che, quando era bambino, la madre lo chiamava “Toys”, traducibile con la nostra parola “Bambolotto”, perché era piccolo e minuto.
Il valoroso Norton ha oggi 89 anni e vive nello Zimbabwe presso una figlia; proprio in questi giorni ci ha comunicato che non se la sente di affrontare una così lunga distanza per ritornare sul luogo dove si comportò da eroe; lui, personaggio schivo, ci ha anche scritto: “Quando si è giovani si compiono azioni folli”.
Ma Montegridolfo vuole onorarlo e ricordarlo proprio per la sua “azione folle”, una di quelle che non sono previste in alcun manuale di addestramento militare. Lo farà anticipando la celebrazione a domenica 29 agosto per consentire una larga partecipazione. Il sindaco, Nadia Fraternali, annuncerà gli onori resi al liberatore di Montegridolfo: conferimento della cittadinanza onoraria, donazione della chiave della città e intitolazione di una via. La motivazione: “Per aver assicurato, con il suo supremo eroismo, il riuscito sfondamento della Linea dei Goti in questa località, dimostrando indomito coraggio, il 31 agosto 1944”.
Di lui parlerà la dottoressa Katia Del Baldo; quindi su alcuni aspetti della Linea dei Goti parleranno il dottor Terzo Maffei e il professore Gian Paolo Moretti, mentre il signor Tiziano Casoli farà il punto sul Museo della Linea Goti.
Il coro Città di Morciano e la Banda Musicale di Mondaino presenteranno musiche e canti del periodo. (Terzo Maffei)