– Terremoto ai vertici di An di Misano. E’ stato completamente tagliato il vertice del circolo Gens Mesia. Il segretario Maurizio Mingozzi ed i due dirigenti storici Egidio Serafini e Eros Monticelli sono stati espulsi a tempo indefinito dalla commissione centrale di garanzia di via della Scrofa, Roma, su deferimento della direzione provinciale.
Cinquantotto anni, sposato, due figli, albergatore, passione per la bici, tesserato da sempre, dice Serafini: “Ci hanno espulso per ragioni disciplinari; per non aver sottostato ai dettami della direzione di Rimini. Nelle elezioni comunali di Misano ci siamo schierati con l’alleato Forza Italia che si riconosceva nella lista, la Tua Misano”.
” Si vede – continua Serafini – che devo dare fastidio a qualcuno per una simile condanna. Per 40 anni mi sono sempre dedicato al partito. Cinque anni fa per lo stesso motivo, con nel Polo per Misano tutti i partiti della Casa delle libertà compatti, chi fece liste trasversali venne punito con 6 mesi di sospensione”.
Egidio Serafini per la prima volta è stato in lista alle elezioni comunali 10 anni fa. Cinque anni fa fu candidato al Consiglio provinciale. “Con maggior successo dell’ultimo candidato”, sottolinea.
“Oggi come oggi – prosegue nella sua riflessione – per quello che la politica mi ha dato, penso di chiudere. Penso di aver fatto una politica pulita. Avevo una risposta di ringraziamento per la direzione romana, ma ho preferito risparmiare i soldi della raccomandata”.
Ma che cosa vuol dire essere di destra?
Serafini: “I miei punti di riferimento sono quelli di Giorgio Almirante. I nostri punti fermi sono: avere un buon ordine pubblico, uno stato sociale vero ed integrato in un libero mercato: con un occhio verso i più deboli. Vale a dire un soggetto politico che si ispira ad Aleandro Arpinati”.
Ci sarà un appello?
“Non ho assolutamente intenzione di appellarmi all’ingiusta espulsione. Forse posso aver fatto una politica sbagliata, ma non ho fatto gli interessi di nessuno e neppure i miei. Per me fare politica significa impegnarmi per il bene comune. Se Rimini e Roma non mi vogliono più tra i piedi dopo 40 anni, vorrà dire che penserò alla famiglia, al lavoro ed alla bicicletta”.