Panico e lucidità – Come tutti gli anni in piena estate, esce su qualche giornale una recensione non sempre buona su Riccione; questa volta è stato niente meno che il Corriere della Sera che ha stroncato Riccione, sostenendo che non fa più tendenza e quindi i Vip non la frequentano più perché hanno scelto Milano Marittima e dintorni. In questi casi ci sono due tipi di reazioni, chi si fa prendere dal panico e contrattacca, chi invece mantenendo una buona dose di lucidità cerca di capire. Tra i primi vanno iscritti ovviamente il sindaco e quasi tutti i politici riccionesi, chi afferma che il giornale riporta fischi per fiaschi e chi usa l’argomento per la solita polemica politica. Tra i secondi questa volta abbiamo trovato alcuni operatori turistici che molto lucidamente hanno ricordato che se si vuole privilegiare il turismo famigliare non occorre inventarsi sempre nuove mode, ma far funzionare bene quello che c’è, magari cercando di mantenere la città in modo che sia accogliente, pulita e impegnarsi per un mare migliore.
Marano e tendenze – Gran pubblicità e polemiche per i locali alla moda che operano sulla spiaggia adiacente alla foce del Marano, poco importa se per fare questo sono state spianate dune di sabbia decennali. La concentrazione di locali in poche centinaia di metri rende invivibile (per chi vorrebbe riposare) la notte; la soluzione trovata dal sindaco, cioè stop alla musica dal vivo alle 2 e poi solo musica acustica o con il compianto juke box, ha fatto infuriare i gestori delle discoteche che si vedono erodere quote consistenti di clienti dalla moda della movida in spiaggia. Intanto musica e traffico stanno sconvolgendo quella zona, ma poco importa, l’importante è che i Vip nostrani si divertano, che ballino fino all’alba, mescolandosi democraticamente con chi vuole respirare aria nuova, l’aria Vip (peccato per loro che i Vip veri, quelli d’importazione, abbiano scelto altri lidi). Come vedete Riccione continua in ogni caso a fare tendenza (vedi sopra).
Spiaggia e repressione – Il bilancio sull’abusivismo commerciale in spiaggia è positivo, sono oramai ben pochi gli immigrati che si azzardano a scendere in spiaggia con le loro mercanzie; questo è il risultato di un’attività di repressione prima e ora della presenza oramai continua dei vigili urbani sulla spiaggia. Sia i turisti sia gli operatori economici hanno apprezzato questo risultato; è evidente che il fenomeno si è spostato in spiagge dove fino ad ora non c’è stato molto controllo, e questo sta creando qualche fenomeno ad esempio a Rimini. Ma ora i commercianti locali dovranno darsi una svegliata: se gli incassi di questa stagione non sono rose e fiori, ma diverse spine, non potranno più incolpare l’abusivismo, dovranno capire come differenziare la propria offerta, poiché molti dei negozi nella zona a mare vendono praticamente le stesse cose.
Sole ed ombra perenne – Nei giorni ferragostani i riccionesi hanno trovato ella buchetta il depliant dei servizi funerari di Hera, simpatico promemoria di ciò che sarà quando arriverà il momento della dipartita. Confesso che la mano mi è scivolata, inconsapevolmente e senza controllo, là dove non batte mai il sole.