– Quando gli intellettuali scelgono Riccione come residenza. L’emiliana Agnese Sartori vi abita in pianta stabile da 4 anni; ed ha iniziato a venirvi quando ancora ne aveva 16 anni.
A chi gli chiede le ragioni, risponde: “Detesto il luogo comune che Riccione fa schifo; è di cattivo gusto e poco obiettivo. Da un punto di vista geografico è centrale ed ha un clima migliore di quello emiliano. Ho scelta la cittadina per almeno tre ragioni. Primo, è un centro piccolo ma che offre tutti i servizi di una grande città: esclusa la cultura. In poco tempo trovi tutto quello che ti serve: dall’acquisto di un limone ad un fax, a tutte le ore del giorno.
Secondo, la gente è disponibile e lavoratrice.
Terzo, è un grande serbatoio di aria pulita. E si può camminare sulla riva del mare per chilometri; non è davvero cosa da poco. Diciamo che è un tratto di spiaggia privilegiato. Inoltre, dietro ha un entroterra abbastanza libero, abbastanza naturale, con una campagna ed una cultura medievale davvero bella”.
“Negli ultimi anni però -continua l’insegnante-antropologa – sono state tagliate molte piante e sparito molto verde. La terra che non rispetta il verde, la paga a caro prezzo. Se si continua così andrò via. Come me la pensano una decina di famiglie che arrivano da fuori. Potenzialmente Riccione è un paradiso, invece viene rovinata. L’ambiente del Marano va assolutamente preservato”.
Il percorso intellettuale di Agnese Sartori ha seguito due strade: la musica e l’antropologia. E’ stata regista d’opera. Ha lavorato in prestigiosi teatri: l’Opera di Roma, Santiago del Cile, il Comunale a Bologna, il Regio di Parma. E con importanti cantanti: Luigi Alva, Alessandro Corbelli, Raina Kabaiwanska.
Ha insegnato al conservatorio di Venezia per 20 anni, e chiesto il trasferimento a Fermo (Marche). Dice: “Ora sono felice; ho trovato colleghi meravigliosi, persone vive. Abbiamo aperto una cattedra di jazz frequentatissima”. Il 12 giugno, ore 21, gli allievi si esibiscono al teatro dell’Aquila di Porto Sangiorgio. Gli appassionati possono approfittare.
Parallela alla musica, la signora Sartori, laurea in Lettere e filosofia, ha avuto un percorso antropologico (la disciplina che studia l’origine dell’uomo). Ricorda: ‘A 5 anni mi chiedevano che farai da grande?’. Risposta: Andare nella giungla’. I grandi antropologi italiani sono in giro per il mondo; senza cattedra. Un esempio è Mario Pola. La signora Sartori è specializzata sulla civiltà Maya ed Azteca. Ha pubblicato numerosi libri. I più importanti: “Gli Aztechi”, “Il segreto dell’aquila” (seconda edizione). Spesso è per convegni in giro per il mondo. Ed anche invitata al Maurizio Costanzo Show a raccontare civiltà e tradizioni lontano dall’Occidente.