– “La pesca a coppia – Invenzione dell’età moderna o riscoperta?”, è il titolo del libro scritto da Maria Lucia De Nicolò. Un altro bel volume su quel mondo fantastico che è il mare e l’attività piscatoria. Ma questa volta l’iniziativa ha un sapore speciale. Lo spiega l’autrice nell’introduzione.
“La realizzazione di questo libro, così come la fattura del mosaico di cui in questa stessa sede si presenta il bozzetto ed il suo significato (*), sono un dono di Tullio Badioli a chiusura del suo ventennale mandato di presidente del Circolo nautico di Cattolica. (Il nuovo presidente è l’avvocato Mario Fontemaggi – n.d.r.). Personalmente sento il desiderio di esprimergli gratitudine anche per avere affidato alla mia cura l’intero percorso editoriale maturatosi durante la sua presidenza. Mi è stata data infatti l’opportunità di divulgare, insieme ai miei studi sulla società dei pescatori e sulle attività marittime, un’antologia di testi storico-letterari riguardanti il mare, la navigazione, il mondo della pesca, gli aspetti naturalistici.
Il punto di partenza è stata la pubblicazione, nel 1996, del volume Adriatico. Cultura e arti del mare, a cui hanno fatto seguito, anno dopo anno, le monografie che hanno intitolato, dal 1997 al 2004, la Rivista del Circolo Nautico: 1. Almanacco piscatorio (1997), 2. Racconti e paura del mare (1998), 3. Le stagioni della pesca (1999), 4. Verso le stelle dell’Orsa… spiando Orione (2000), 5. Corsari (2001), 6. Navi e cantieri (2002), 7. Andar per mare (2003), 8. Pesci e pescatori (2004). E ancora, sempre nel 2004, con il sostanziale contributo finanziario del Circolo nautico, si è aggiunta la pubblicazione di Mangiar pesce nell’età moderna.
Un sincero ringraziamento dunque a tutti gli amici del Circolo nautico per l’accoglienza riservata ai miei lavori, ma in particolare a Tullio Badioli, mio primo mecenate”.
(*) Il bozzetto del mosaico pavimentale d’ingresso al Circolo Nautico è opera di Milena Gasparini. Il disegno raffigura la vela tipica dei trabaccoli romagnoli che trattiene, in sostituzione dei personali segni araldici di riconoscimento delle barche, una simbologia di valore universale individuata dall’artista nella rosa dei venti, indicatrice delle rotte per la navigazione, e da una figura femminile, posta al centro dell’immagine e contornata da un alone luminoso, a richiamare la stella polare, da sempre punto di riferimento per i marinai e al contempo a significare la forza vitale del mare, simbolo di energia e di fecondità, di rischio e al contempo di fortuna.