La Banda, all’epoca, viene impiegata prevalentemente nelle ricorrenze civili e religiose, nonché, nel periodo della “Pasquella”, seguendo l’usanza marchigiana del giro beneaugurante, cantando, suonando e improvvisando facezie sulle porte di paesani e contadini, dai quali poi riceve doni. Nei ricorrenti itinerari, l’incontro fortuito con il poeta dialettale pesarese Pasqualon intento alla stessa funzione. L’avvenimento verrà immortalato dal poeta con un sonetto. Nel 1964 circa 200 universitari in costume cinquecentesco giungono da Urbino per rievocare un avvenimento storico. In quella occasione il sindaco Umberto Mattioli consegna a Francesco Maria I Della Rovere, impersonato da Giovanni De Angelis, le chiavi di Gradara, presente il Magnifico Rettore Carlo Bo. Il 7 ottobre 1966, in occasione della visita in paese del presidente del Consiglio municipale di Parigi Paul Faber, la banda suona la Marsigliese. L’eccezionale avvenimento verrà poi trasmesso dalla televisione francese.
Attualmente la Banda di Gradara è presieduta da Aldo Vandi e si compone di 40 elementi, tutti valenti suonatori di Gradara, Pesaro, Cattolica e circondario. Gran parte di essi ha alle spalle una intensa attività orchestrale. Vastissimo il repertorio di famosi brani classici, operistici, sinfonici, jazz e musicals, scelto dall’attuale Maestro Piero Tresi. I concerti a Gradara vengono eseguiti entro le mura in un angusto spiazzo nella cittadella in un lato della strada principale. Eventuali valorosi interessati all’ascolto, vengono scoraggiati dalla disponibilità per sedersi dei soli tre scalini d’ingresso della cinquecentesca chiesa SS. Sacramento e dal flusso continuo di persone che vanno e vengono dalla Rocca.
Il problema dello spazio, probabilmente, si risolverà in futuro dopo lo spostamento, già programmato, del parcheggio attuale da sotto le mura meridionali del castello, per fare posto alla costruzione di un anfiteatro capace di 5mila posti, per rappresentazioni di opere teatrali e rievocazioni storiche. Il nuovo complesso, disponendo di un vasto palcoscenico, potrà ospitare anche musicals, genere che sempre più interessa le ribalte di tutta Italia, soprattutto per merito della Compagnia della Rancia di Tolentino, divenuta la fucina del musical inglese, americano e della commedia musicale italiana.
L’ampio palcoscenico è indispensabile per le maestose coreografie degli spettacoli, rese ancor più movimentate dalla rapida evoluzione del genere già riscontrata nel Notre Dame de Paris di Cocciante, che ha trionfato recentemente, dopo la Francia, al Palazzo dello sport pesarese e quindi in tutta Italia e all’estero. Causa le deficienze del palcoscenico, a Cattolica, per uno spettacolo della scorsa estate nell’Arena della Regina (piazza repubblica), è stata necessaria l’ulteriore aggiunta di un nuovo, provvisorio, ampio manufatto. Gradara posta strategicamente al centro d’Italia, con la disponibilità di un anfiteatro di grande capienza potrebbe divenire una reale contrapposizione all’Arena di Verona e allo Sferisterio di Macerata. Ma questo è un altro discorso.
Ritornando alla Banda di Gradara, il presidente Aldo Vandi mirerebbe per i concerti cittadini, provvisoriamente alla Piazza d’Armi sita all’interno delle mura della Rocca o, in alternativa, ad un tratto di via Cappuccini solitamente scarsamente frequentata. Si creerebbe in tal modo una specie di impianto stabile idoneo a concerti, manifestazioni folkloristiche in costume medievale e rinascimentale, i “mangiatori di fuoco” e i figuranti in costume della Corte Malatestiana. Si potrebbe inoltre riesumare il Torneo dei Balestrieri, in auge a Gradara sin dai primi anni del secolo scorso; la Sagra delle noci con distribuzione di sacchetti del prodotto come avvenuto nel 1932-33 o quella della pannocchia.
Altre possibili manifestazioni in occasione di sagre e ricorrenze con vino e pesce alla brace allo scopo di tenere viva l’attenzione sul paese ed attirare, anche in periodi turisticamente morti, folle di visitatori ed auspicabili sponsor per alleviare del difficoltà economiche della ultrasecolare istituzione. Infatti la Banda per fare fronte alle ingenti spese è sostenuta dai soli insufficienti contributi del Comune, della banca locale di Credito Cooperativo e dal grande attaccamento e dalla passione di tutti i componenti del gruppo grazie ai quali, finora, è riuscita a sopravvivere.
(Alcuni dati sono tratti dal libro La banda musicale di Gradara, edito nel ’77, del compianto Delio Bischi, storico ed artefice del movimento turistico, diurno e notturno, di Gradara)
di Sergio Tomassoli