Fernando Maria Pelliccioni dopo la breve “assenza” dai vertici della Cassa di Risparmio di Rimini, causa il contrasto sulla nomina dei vertici del Credito industriale sammarinese appena acquistato, ha presentato la bontà del bilancio 2004 con la solita verve.
Il 29 aprile il consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Rimini presenterà all’assemblea degli azionisti l’approvazione del bilancio 2004. I dati diffusi in conferenza stampa giovedì 24 marzo da Fernando Maria Pelliccioni, Alberto Martini (direttore generale) e Claudio Grossi (vicedirettore generale) raccontano l’ennesima annata giusta.
“Dopo 160 anni di storia possiamo dire di avere una banca molto consistente, molto bella, frutto di duro lavoro soprattutto negli ultimi quattro anni e per questi risultati devo ringraziare tutto il personale” ha detto il presidente Pelliccioni.
Alcuni dati: 8.000 soci, 100 filiali (saranno 105 a fine 2005), 694 dipendenti (+4,05% rispetto al 2003). Utile netto a 13,65 milioni di euro (+4,5%), patrimonio a 285,33 milioni di euro (+10,69), raccolta diretta 2.309,03 milioni con un incremento del 21,10% (+ 8,02 % se calcolato al netto di un’emissione obbligazionaria di 250 milioni sull’Euromercato).
Gli impieghi, cioè i prestiti concessi, sono stati 2.309,12 milioni (+13,09%) erogati quasi tutti sul territorio storico della banca. La proposta del dividendo (0,425 euro per ogni azione) è in calo del 15 per cento rispetto al 2003 e tiene conto della volontà di rafforzare ulteriormente il patrimonio della Banca cresciuto molto negli ultimi anni, grazie al quale sono state possibili le recenti operazioni di acquisizione.
“Il titolo confermano i vertici di Piazza Ferrari – con l’incremento di valore e sommato il dividendo genera per il 2004 un rendimento complessivo pari al 7,25 per cento”.
Tutto bene quindi con una novità e il presidente viene invitato dai giornalisti a commentare. “Con tenacia, abilità diplomatica e un’ottimo biglietto da visita come amministratori – ha detto Pelliccioni – abbiamo già acquisito il Credito Industriale Sammarinese (una delle banche storiche della Repubblica di San Marino, ndr) battendo concorrenti molto più forti e grandi di noi”.
La Cassa è dunque entrata (anche se indirettamente perché il Cis si trova su un territorio extracomunitario ed è indipendente) nel settore private e corporate caratterizzato da poche ma rilevanti operazioni per privati e aziende, un mercato di nicchia, opposto a quello tradizionale di Carim.
“Ed è proprio per questo che è stata fatta l’operazione ha continuato il presidente – si tratta di due strategie differenti e complementari ed i primi risultati ci confortano”. Cis nel 2004 ha registrato 6,5 milioni di utile netto.
di Domenico Chiericozzi