– I cittadini di Cerasolo Ausa sono in fermento. Temono l’ampliamento della Petroltecnica, una delle maggiori aziende della provincia e leader in Italia nel suo settore: smaltimento di residui petroliferi. Insomma, si ripropone gli interessi dello sviluppo economico e quello della qualità urbana dei cittadini.
Mentre monta il no dei cittadini, si difende il sindaco Luigina Matricardi: “Ci sono numerose inesattezze riguardanti la situazione urbanistica dell’area di Cerasolo Ausa destinata a ‘riconcentrazione industriale’ per le aziende Celli e Petroltecnica. Siamo, come amministrazione comunale, assolutamente dispiaciuti per i toni aggressivi (non voglio usare altri aggettivi) che sono stati usati nelle ultime settimane nei nostri confronti per scelte amministrative che hanno una lunghissima storia alle spalle. Mai, da parte nostra, contrariamente a quello che è sostenuto in una recente lettera aperta del Comitato di Cerasolo, abbiamo voluto imporre alla gente “con fare verticistico ed autoritario” ‘uno sviluppo dell’area che urta in modo palese con le aspettative collettive’, abbandonando un percorso di confronto fattivo e collaborativo”.
“Lo ripeto – continua la Matricardi – e lo abbiamo dimostrato continuando tuttora un confronto a tutto campo con la gente di Cerasolo, che il nostro intento (ed è sempre quello da anni) è quello di trovare una soluzione ottimale per il ciclo produttivo di due aziende importanti, attualmente distribuito in diverse collocazioni, che occupano centinaia di lavoratori, e che non vogliamo che vadano via dalla nostra realtà territoriale. Così come la stessa cosa sta facendo il Comune di Rimini con l’azienda Valentini, ed altri Comuni con altre realtà produttive.
Per fare questo è stato previsto negli strumenti urbanistici comunali sin dal 1999 una destinazione produttiva per un’area che ha ottenuto il nulla osta dell’Ausl e dell’Arpa il 23 dicembre 2004, dalla Regione Emilia-Romagna il 26 gennaio 2005 e quello della Provincia l’1 febbraio 2005”.