– La più grande cereria d’Europa si trova a San Giovanni in Marignano. Negli ultimi 3 anni ha quasi raddoppiato il giro di affari. Nel ’94 impiegava 12 addetti; oggi 70. E’ partita in 16 metri quadrati; ora sono 16.000. E’ un vero e proprio fiore all’occhiello del made in Italy. Il successo è stato coniugato con la storia e l’innovazione.
Dietro c’è la famiglia Terenzi, cattolichina come le altre famiglie che nobilitano il tessuto economico marignanese: Ferretti, Gerani, Fuzzi. Al timone ci sono due fratelli Paolo, 37 anni e Lorella. La Cereria Terenzi però deve tutto alle capacità imprenditoriale del padre, Evelino, scomparso l’anno scorso causa una veloce malattia.
Si diceva tradizione ed innovazione. Evelino, ragazzino, entra a bottega in una cereria a Cattolica, dallo zio. Si stacca per andare a lavorare a San Marino, sempre in una cereria. Una trentina di anni fa si mette in proprio, a Cattolica, via Corridoni, in 16 metri quadrati. Si specializza nella produzione di candele per torte. Leader europeo incontrastato, il mercato italiano della pasticceria è quasi tutto Terenzi: il 93 per cento.
Una delle date-svolte è agli inizi degli anni Novanta: si entra nella grande distribuzione con candele profumate. Paolo per mesi tallona Giorgio Cecchini, direttore della Conad di Misano. Ottiene un incontro e mette in sala i suoi prodotti: “La bottega del Ceraio”. Nel ’95, entrano all’Iper di Savignano. A distanza di un decennio il peso Terenzi nella grande distribuzione è attorno al 65 per cento. Sono presenti ovunque: Conad, Coop, Auchan, Gruppo Fin Iper, Realco, A&O, Gruppo Lombardini.
Un’altra data importante è il ’97, diventano i licenziatari del marchio Walt Disney.
E da anni sono i partner di alcune delle maggiori firme mondiali della moda: Alberta Ferretti, Moschino, Diesel, Swatch, Casa Damiani, Acqua di Parma, Zegna.
L’azienda marignanese opera in quattro settori: la pasticceria, la grande distribuzione di prodotti alimentari (con marchi propri come la Bottega del Ceraio, Saba Candles), i terzisti (come interlocutori di marchi notevoli e piccole aziende) e gli accessori (candelieri, portalumelle, segnaposto, ecc.).
Ma qual è la forza? Argomenta Paolo, sposato, una figlia, passione per il tennis ed il golf: “Nati con la pasticceria, abbiamo imparato e sviluppato prodotti compatibili con l’alimentazione. Le nostre candele possono essere mangiate. Usiamo materie prime in genere utilizzate in generi come gomme da masticare e formaggi”.
Oltre alla bontà delle materie prime, Terenzi significa anche progettazione, moda, idee. Dietro c’è Lorella. Prima di dare il proprio apporto, per 10 anni ha disegnato gioielli. E’ entrata nell’azienda familiare prima part-time e poi a tempo pieno. E’ lei ad occuparsi del design, dei colori, dei prodotti (circa 8.500 referenze). Dice: “Mi ispiro alla natura. I suoi colori, i suoi profumi sono perfetti. Non disturbano, ma incosapevolmente entrano in feeling con l’essere umano”.
Tra il 2003 ed il 2006, hanno messo in cantiere investimenti per 15 milioni di euro. Nella zona artigianale di Cattolica è in costruzione una palazzina con 3.000 metri quadrati di uffici, con esposizione e negozio interno che vuole essere un modello da lanciare poi in franchising.
Insomma, un progetto zero di negozio monomarca. Investimenti notevoli per informatizzare le varie fasi produttive fino al magazzeno, nuovi macchinari.
Capacità di evadere gli ordini tra i tre ed i cinque giorni, per i bassi impatti ambientali durante i cicli di lavorazione, la Cereria Terenzi si fregia del marchio Equal