– Le Grandi Mostre del Meeting appartengono a tutti. Dopo un felice esperimento nel 1985, dal 1992 sono eventi culturali di grande spessore, frutto di collaborazioni internazionali.
“In questa sala non c’è niente di meglio al mondo” ha detto Giovanni Gentili del Comitato Scientifico al terzo piano della mostra “Costantino il Grande. La civiltà antica al bivio tra Occidente e Oriente” (Rimini, Castel Sismondo, 13 marzo 4 settembre, informazioni tel. 0541/783100, biglietto intero 9 euro). Una frase realmente detta senza retorica.
Si narra di Costantino, imperatore romano nato a Naissus Serbia meridionale – nel 282 d.C e morto a Nicomedia Turchia – nel 337 d.C. autore dell’ editto di Milano ( 313 d.C.) e del Concilio di Nicea (325 d.C.). Atti che legalizzarono il Cristianesimo, stravolsero il rapporto con il paganesimo e proclamarono la “consustanzialità del Figlio col Padre minacciata dall’arianesimo, il movimento cristiano che pur riconoscendo Cristo ne negava la natura divina.
Un personaggio complesso, un politico prima di tutto. Trasferì il baricentro del potere da Roma a Costantinopoli, vinse la battaglia contro Massenzio dopo che una notte vide “al di sopra del sole, come segno di vittoria, una croce luminosa” e la scritta “in hoc signo victor eris” (con questo segno vincerai) e si “convertì”.
Un personaggio controverso che appassiona e divide storici, filosofi e teologi di tutto il mondo.
Il percorso della mostra è chiaro, elegante e ci sono tutte le arti con preziosi come statue imperiali in porfido, ritratti, tesori di argenteria, gemme, affreschi, mosaici, vetri, cristalli, avori, armi provenienti da 34 musei di 8 paesi europei. Non è la prima volta che il Meeting affronta le origini del Cristianesimo.
Dopo il debutto nel 1992 con “Le città degli dei. Dieci culture pre-colombiane del Messico” ( Rimini, Sala Meeting, 22 – 29 agosto, 42.000 visitatori) nel 1996 il popolo di Comunione e Liberazione comunicò dell’avvenimento intorno ai Dodici con “Dalla Terra alle genti. La diffusione del Cristianesimo nei primi secoli” (Rimini, Sala Meeting, 31 marzo?-?6 gennaio, 102.000 visitatori), e trecento straordinari documenti archeologici e storici, tra il I e il IV secolo provenienti da quaranta istituzioni in tutto il mondo.
L’altra occasione fu nel 2000 narrando le vicende di due Apostoli con “Pietro e Paolo. La storia, il culto, la memoria nei primi secoli” ( Roma, Palazzo della Cancelleria Apostolica, 30 Giugno – 12 Ottobre, 68.736 visitatori) allestita con “Ai confini della terra. Scultura e arte in Portogallo. 1300-1500” ( Rimini Palazzi del Podestà e dell’Arengo, 4 settembre – 9 marzo, 37.641 visitatori).
Per la pittura imperiale bisogna aspettare il 1998 con “Romana pictura. La pittura romana dalle origini all’età bizantina” ( Rimini, Palazzo del Podestà, 23 29 agosto, 63.265 visitatori).
Arte che ritorna nel 2002 con “Il Trecento Adriatico. Paolo Veneziano e la pittura tra Oriente e Occidente” (Rimini, Castel Sismondo, 19 agosto 6 gennaio 2003, 56.208 visitatori).
Ci sono anche due viaggi in Medio Oriente: 1993 e 1995. La prima “L’Eufrate e il tempo. Le civiltà del medio Eufrate e della Gezira siriana” (Rimini, Palazzo del Podestà, 28 marzo ?-?28 agosto, 67.000 visitatori) la seconda “Dal mille al mille. Tesori e popoli del Mar Nero” ( Rimini, Palazzo del Podestà, 3 Maggio – 25 Giugno 1995, 26.328 visitatori e la contemporanea “Il trecento riminese. Maestri e botteghe tra Romagna e Marche”, 41.449 visitatori). Viaggi in un territorio in cui si muovono popoli e culture, nascono le città e la scrittura. E’ la volta degli Accadi, dei Babilonesi, degli Assiri e dei Persiani; arrivano quindi i Greci, Romani, Arabi e Parti, i Bizantini con l”esperienza e i segni del cristianesimo, infine l”Islam.
Sono 1.000 i reperti nel 1994: è la mostra archeologica “Antiche genti d’Italia” (Rimini, Palazzo del Podestà , 20 marzo – 28 agosto, 55.000 visitatori). Coinvolte 27 Soprintendenze archeologiche per presentare l’Italia nel millennio a partire dall’Età del Ferro fino la Repubblica romana. Vicende di popoli antichissimi come Siculi, Ausoni, Enotri, Opici, Latini, Piceni, Liguri e Veneti e culture “esterne”, Fenici, Greci, Etruschi meridionali. Con il 1997 si entra nel personale con “Fedor Dostoevskij. La vita e le opere” (Rimini, Museo della Città, 24 agosto – 19 ottobre, 15.273 visitatori), lo scrittore avvolto ed immerso nel Mistero di Cristo. Segue nel 1999 una duplice. “Gaetano Previati 1852 – 1920. Un protagonista del simbolismo europeo” ( Milano, Palazzo Reale , 8 aprile – 29 agosto, 61.273 visitatori) e ” La forma del colore. Mosaici dall’Antichità al XX secolo” (Rimini, Palazzo del Podestà 22 agosto 9 gennaio 2000, 38.700 visitatori) mentre nel 2001 e 2003 si realizza “Realismi. Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953″ (Rimini, Palazzi dell’Arengo e del Podestà, 19 agosto 6 gennaio 2002, 31.552 visitatori) con ” La Sistina e Michelangelo. Storia e fortuna di un capolavoro” (Rimini, Castel Sismondo, 24 agosto 16 novembre, 36.371 visitatori) dedicata all’imponente opera che tanto influenzò il Rinascimento ed i secoli a venire. E’ lo stile del Meeting. Bellezza, cultura, conoscenza.
di Domenico Chiericozzi