– Imprigionati a Belvedere. Il titolo esprime in maniera perfetta la sensazione di chi abita nella frazione di Belvedere.
Zona residenziale abbastanza tranquilla, non ci sono attività commerciali che disturbano, dove far crescere i figli con sicurezza, dove nonne e nonni potrebbero passeggiare serenamente con i propri nipotini.
Ma attenzione ad uscire dal perimetro dell’abitato.
Impossibile andare a Messa al Convento a piedi, in bicicletta o con il figlio in passeggino;
impossibile raggiungere la zona di Santa Monica;
impossibile raggiungere qualsiasi attività commerciale sotto la nazionale;
impossibile naturalmente andare al mare senza macchina o motorino.
Le strade di collegamento a Belvedere sono veramente inadeguate allo sviluppo che ha avuto la frazione e le zone limitrofe, con carreggiate strette, con assenza di banchine laterali e/o piste ciclabili, insufficienti per un traffico aumentato a dismisura negli ultimi tempi.
A percorrere dette vie con la bicicletta e pedonalmente è veramente un pericolo costante, provare per credere.
Sembra assurdo, per uno che abitava in campagna, abitare adesso a pochissimi metri dal mare ed essere costretto ad arrivarci con la macchina o con il motorino come uno che abita a Morciano, oppure non poter andar a far spesa da Oliviero in bicicletta avendo solamente la statale da attraversare.
Si sono fatti e si stanno facendo interventi importanti per migliorare la viabilità del comune in molte frazioni e soprattutto al mare, spendendo cifre considerevoli a volte anche per il superfluo.
Il problema appena esposto invece mi sembra di vitale importanza per migliorare la qualità di vita di una frazione sempre in crescita ma soprattutto per dare sicurezza a chi per necessità o per svago è costretto ad uscire da Belvedere con la bicicletta, a piedi o con qualsiasi altra cosa che non sia un’autovettura.
Le soluzioni non saranno semplici ma a qualcosa bisognerà pensare e subito.
L’ottimale potrebbe essere un’adeguata e sicura pista ciclabile che colleghi sia il versante di Cattolica sia quello di Riccione, ma per l’immediato una soluzione provvisoria comunque bisognerebbe trovarla, magari fatta di sensi unici e divieti.
Riccardo Merli