Così, leggendo, mi è tornato alla mente uno slogan che usavo 2-3 anni fa, ovvero “che la politica del mattone l’ha fatta da padrone”, soprattutto in riferimento alla zona industriale di S.Andrea, e di questo oggi si comincia a vederne i risultati (purtroppo!) rimanendo incomprensibili le motivazioni per la nostra comunità.
La variante ultima approvata sulla zona industriale di S.Andrea, fra le altre, comprende l’intendimento di due osservazioni presentate dal sottoscritto circa due anni fa, e sono: la prima proponeva più verde fra le scuole-sale polivalenti e nuove zone produttive spostando la zona servizi più verso mare; l’altra di concentrare le nuove abitazioni su via Cerro (dopo le scuole e prima del campo sportivo) come naturale proseguimento dell’abitato esistente anziché in prossimità di via Ariosto, lontano dal paese ed in mezzo ai capannoni.
Queste osservazioni furono al tempo dichiarate “non accoglibili” da gran parte di coloro che ancora siedono sugli scranni del potere.
Con l’ultima previsione pur migliorativa, ed è la terza, si insiste nel mettere le zone residenziali attaccate ai capannoni!). Che bello!!!! Da queste righe devo ricordare che solamente il sottoscritto al tempo si attivò pubblicamente con manifesti pubblici per informare e denunciare di quanto stava accadendo e solamente in seguito, l’amministrazione comunale organizzò una pubblica assemblea per illustrare la nuova zona industriale.
In seguito l’11 novembre 2003, sempre io, organizzai una pubblica assemblea ed è vero che in quell’occasione Rifondazione Comunista, in gran parte e con dei distinguo condivideva i rilievi proposti sulla zona industriale, ma è anche vero che cinquanta giorni dopo (29.12.2003) tutti votarono a favore di quello che sta avvenendo, compreso Rifondazione. Tengo a precisare che nel 2001 ho condiviso la perimetrazione dell’area individuata dalla Provincia, ma ben altri hanno gestito e previsto quanto si sta realizzando. Su quest’area, l’ex sindaco, l’ex giunta e i loro consiglieri hanno accettato tutte le sollecitazioni politico amministrative sovracomunali disconoscendo anche proposte migliorative. Come più volte detto: amministrare non vuol dire assecondare (per il consenso elettorale), a S.Clemente si è assecondato!
A seguito della variante ultima se vi fosse serietà e coerenza fra gli ex che siedono sulle alte poltrone, l’attimo dopo la votazione che modifica la zona, doverosamente dovevano dimettersi per almeno due motivi: il primo poiché si rinnega quanto votato un’anno e mezzo fa, e questo vuol dire tempo perso e soldi pubblici spesi male; il secondo poiché nel loro programma elettorale di solo un anno fa non vi è traccia di questo anzi, tale zona è stata difesa strenuamente!
Doverosamente devo anche dire che il consigliere Cerri nell’astenersi sull’ultima previsione (nessun motivo tecnico ma opportunità politica) è stato il “più serio” fra gli ex della precedente amministrazione.
Signor direttore lei sa il ruolo che oggi rivesto in Consiglio comunale e pur raccogliendo soddisfazioni politico-amministrative, vi è il rammarico di vedere consumare parte del territorio comunale in modo scorretto e impattante e non solo riferito alla zona industriale ma anche capannoni sulle colline o crinali, tipologie insensate, previsioni di lotti “ad personam”, ecc.
Vado a terminare con un’amara considerazione: la zona industriale è nata poco bene, è proseguita male e sta continuando peggio.
Pierino Falcinelli, consigliere comunale di minoranza