– In relazione all’articolo comparso sul numero 10 del vostro mensile “Rifondazione-fuoriusciti, finale in tribunale” alcune precisazioni. L’elezione a consigliere comunale di Giuseppe Massari è stata nel 2004 più che legittima (93 preferenze il 10 per cento dei voti di Rifondazione) e quanto sia vicino ai Ds lo stesso Massari bisognerebbe chiederlo al sindaco Imola che vede spesso e volentieri lo stesso Massari in consiglio comunale votare contro delibere e atti della giunta riccionese. Sia quando era membro di Rifondazione che ora.
L’ultimo voto contro la giunta Imola dello stesso Massari avviene nel consiglio comunale del 5 ottobre contrario al piano particolareggiato dell’Alba. E’ chiaro che Massari rappresentava l’ala della responsabilità in Rifondazione, quella che cioè, sulla linea del segretario nazionale Bertinotti, è più disponibile a trattare con le maggioranze di centro-sinistra, naturalmente per spostare il più possibile a sinistra l’asse. Questo non significa essere vicini ai Ds. Parlare di linea morbida e di appiattimento è dunque scorretto.
Interessante, poi, la parte in cui si ricorda che vennero comminate sanzioni disciplinari a Dorian Stacchini e venne subito data la notizia alla stampa della sua pseudo-sospensione di 6 mesi, sospensione ribaltata dagli organismi nazionali di garanzia del Partito perché palesemente immotivata. Ma intanto la falsa notizia era di dominio pubblico.
Parlare di vittoria della mozione Malabarba è poi scorretto. A livello di circolo vi era un accordo tra le mozioni 1 e 2 (rispettivamente quelle di Massari e Stacchini) che insieme appunto hanno vinto il congresso di gennaio 2005. Una posizione differente presa da un votante della mozione 2 ha ribaltato la situazione, costringendo alla elezione di Sergio Vollono a segretario. In relazione, poi, all’ultima parte dell’articolo non sarei così semplicistico. In relazione alla assemblea del 2 settembre e in relazione ad altri episodi e comportamenti sono pendenti presso i competenti organismi di garanzia 6 ricorsi che se venissero accolti annullerebbero addirittura l’esito dell’assemblea del 2 settembre (quindi Rifondazione non vedrebbe sancita la sua uscita dalla maggioranza). Curioso poi che non si citi l’iscrizione al circolo di Riccione di due esponenti del circolo di Cattolica “chiamati” in soccorso da quello che era rimasto dalla mozione Malabarba implosa sulle sue stesse contraddizioni.
Infine, gli ‘isolati” bertinottiani stanno ricompattandosi e crescendo di numero e sono più che mai decisi a fare valere le proprie ragioni.
In sostanza… non credo proprio che sia finita qui. Anzi, forse il bello deve ancora venire.
Paolo Severi, collegio di garanzia del circolo di Rifondazione di Riccione