– Tre giorni all’insegna della tradizione: degustazione di vini, mostre (moto, radio, auto, costumi teatrali, avicola), cultura (presentazione delle poesie di Antonio Osnato ed il romanzo “Argano veneziano” di Milena Renzi), teatro (Natalino Balasso, Pinocchio, Giovne amarcord), musica, momenti di spettacoli per i bambini, concerti. E’ un tuffo nella tradizione della civiltà contadina: uno specchio di come eravamo e come siamo.
Lucia, santa siciliana portata dai ravennati
– La vita di Santa Lucia corre tra storia e leggenda. Secondo la leggenda le furono strappati gli occhi; secondo la storia invece è un fatto legato al proprio nome.
Ma andiamola a vedere la vita di un culto antichissimo. Lucia sarebbe nata a Siracusa nel 283 dopo Cristo. Appartiene ad un’importante famiglia della sua città. Nobile, come si conviene, è promessa sposa ad un uomo del suo rango, Timbrione. Dietro la conversione c’è la madre. Questa si ammala e insieme alla figlia va a pregare sulla tomba di Sant’Agata a Catania. Riceve la grazia, guarisce.
Lucia promette la propria vita al Signore. Il fidanzato le denuncia come cristiana al governatore della Sicilia, Pascasio. Imprigionata, viene condannata alla prostituzione: Deve essere portata in un bordello.
I carcerieri, però, non riescono a rimuoverla dalla sua cella. E’ inviolabile. Lucia muore nel 304, dopo lunghe sofferenze in carcere. E’ la protettrice di chi soffre di vista. In Inghilterra prima della riforma durante il suo giorno di festa era proibito compiere qualsiasi tipo di lavoro. Le sue reliquie sono conservate a Venezia. Siracusa ne ha sempre reclamato le spoglie, ma inutilmente. Si festeggia il 13 dicembre.
– Il culto di Santa Lucia venne portato a San Giovanni in Marignano dai monaci benedettini ravennati. Il potentissimo arcivescovado romagnolo aveva molti possedimenti sparsi per l’Italia. Alcuni di questi si trovavano a Siracusa, la città della santa. I monaci, con i coloni, costruirono le prime abitazioni di quella che oggi è l’abitato di San Giovanni.
Non si sa con esattezza l’inizio del culto. Gli storici lo datano attorno al 1000. Fino al 1805 la festa e la fiera di Santa Lucia si svolgevano presso la chiesa del Moscolo, di cui si hanno notizie storiche fin dal 1333. Oggi, appartiene ai privati.
La chiesa di Santa Lucia di piazza Silvagni ha una lunga storia. Prima di essere intitolata alla santa si chiamava: Santa Maria Fuori le Mura, Beata Vergine delle Grazie, della Scuola, Santa Maria Nuova. L’attuale edificio venne ricostruito nel 1786 grazie al lascito di Giulio Antonio Silvagni.
Fiera, chiudeva la stagione agricola
I contadini vendevano ed acquistavano. Oggi c’è un bel mercatino pre-natalizio, con molta rievocazione
– “Vogliamo trasformare le nostre radici primo in un momento culturale e sociale importante e poi farne anche un momento economico in grado di creare ricchezza per tutta la comunità. E tutto questo percorso deve avvenire con la qualità ed il coinvolgimento di tutte le associazioni presenti sul nostro territorio. Senza questi ingredienti non andiamo proprio da nessuna parte”. Queste parole sono di Daniele Morelli, assessore al Commercio di San Giovanni.
“Mattoncino dopo mattoncino, avendo ben presente il valore della terra, delle tradizioni, della tipicità, costruiamo avvenimenti capaci di creare commercio. Ad esempio quest’anno ci siamo inventati il mercatino natalizio. Tre le date: 8, 19 e 26 dicembre. Dalla nostra abbiamo la fortuna di possedere uno dei borghi più belli del Riminese e quasi completamente restaurato: il fascino che sprigiona è indubbio”.
In pratica, dall’8 dicembre al 6 gennaio, tutte le domeniche il paese è vivo grazie alle manifestazioni allestite. Ed i commercianti, riuniti nell’associazione “Granaio dei Malatesta” con il Fantanatale, una lotteria a premi, cerca di fare promozione sia dentro San Giovanni, sia fuori. Con i frutti che sono sotto gli occhi di tutti.
La Fiera di Santa Lucia era la fiera del bestiame che chiudeva la stagione agricola dei contadini.
Con la trasformazione dell’agricoltura, da alcuni anni, l’amministrazione marignanese tenta di fare del bell’appuntamento un momento religioso (la musica d’organo nella chiesa dedicata alla santa, la processione), coniugandolo con il mercatino di qualità, dove è possibile trovare prodotti di pregio, sia nel mangiare, sia nell’artigianato. Ma l’eccellenza dei prodotti agricoli locali si respirano in ogni dove.
Un viaggio nella passione
Il filo narrativo dell’ultimo libro di Milena Renzi. Si intitola “Argàno Veneziano”. Viene presentato il 10 dicembre
– “Alla fine l’amore. Ma anche all’inizio, durante e mentre. Leggere questo romanzo è un viaggio nella passione. L’amore vero che non guarda in faccia il censo o la ricchezza o altre scale piramidali, ma fa di due anime un solo mondo: con i suoi frutti le sue contraddizioni e i suoi dolori. Un sentimento: con le sue forme, i suoi luoghi e le sue sconfitte. Nessuno può scrivere dell’amore se non lo ha conosciuto, se non l’ha cercato, se non l’ha trovato e, Dio non voglia, perso.
Argano veneziano è la passeggiata che l’autrice effettua tra le pieghe della condizione dell’anima che è gioia e disperazione di ogni cuore. Realtà e sogno si confondono, si intrecciano in un abbraccio per far sì che la gioia vinca. Almeno qui. Almeno nelle pagine di un libro. Se avete amato, se siete stati amati, troverete in questo giardino di frasi anche qualcosa di universale, qualcosa che l’autrice conosce? anche se non vi ha mai incontrato”.
Questa è la chiave di lettura dell’ultimo libro di Milena Renzi. Titolo, “Argàno Veneziano” (Edizioni Il Prato euro 10) viene presentato sabato 10 dicembre alle 17 presso la saletta del Consiglio all’interno della Fiera di Santa Lucia. Il ricato va alla Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).
La trama. “Argàno Veneziano” la storia di una donna forte, che ama incondizionatamente, nel tempo.
Siamo nel Settecento a Venezia e tra calli e campielli, due amanti si cercano e si “catturano”. Furtività, calore, complicità totale: da questi incontri nell’oscurità viene concepito un piccolo angelo che però non sopravviverà.
Il dolore di Sofi, la madre, si può quasi “toccare”, mentre André, il padre, povero menestrello squattrinato, sempre in cerca di fortuna, con i suoi spartiti nelle tasche, tramite un aggancio, trova il successo all’estero, dove si ferma, diventando un grande concertista e un insegnante di accademia musicale.
Sofì inizia a ricamare tanti piccoli arcobaleni su tutte le stoffe che trova, su ogni indumento, come per conservare un unico legame forte con André.
Tornerà ad essere madre dopo l’ultimo incontro con il suo uomo, riuscirà a crescere il bimbo da sola, lo inizierà alla musica e lo affiderà ad un vecchio professore. Ne crescerà un bravo violinista.
Poche le lettere tra Sofì e André, con un unico filo conduttore, quello dell’arcobaleno (André riceve anche una giacca con il ricamo iridato), un legame reso ora “materiale” grazie al loro figlio. La forza di un amore che unisce a prescindere dallo spazio e dal tempo, spostando la stessa geografia del mondo.
Un giorno anche il figlio si trasferirà all’estero, per seguire la propria carriera musicale: è un amore – quello per la musica – a dividere, ma è l’Amore con la A maiuscola ad unire.
E finalmente il vecchio André tornerà a casa, ricco di fama e di onori, ma sceglierà di vivere semplicemente con la donna che ha sempre amato. Molti anni dopo, anche il figlio tornerà a Venezia.
Milena Renzi ha esordito nel 1990 con “Open the preisthall”; 1993 – “Anche la cozza possiede un suo ego”; 1994 – Scrive il suo primo testo teatrale “Gli spiriti della foresta” portato in scena nel 1995; 1996 – “Hòlos”; 2001 – Il primo diario comico “Baci e caccole da pathong”; 2001 – Si aggiudica il primo premio nazionale di letteratura dedicato a Gianni Quondamatteo.
Il programma
DOMENICA 11 DICEMBRE
ORE 8.30 – APERTURA MERCATO
ORE 8.30 – 20 – CHIESA DI SANTA LUCIA
Visita dei fedeli
ORE 10 – CENTRO STORICO
Concerto itinerante della Banda Municipale di San Giovanni
ORE 14.30/18 – CENTRO STORICO (Piazza Silvagni) Spettacolo itinerante
La Coppia più bella del mondo – Babbo Natale e la Befana passeggiano sui tarmpoli
Cantastorie – Duo bolognese formato da Fausto Carpani e Antonio Stragapede
Clown e truccatori a cura della Croce Rossa di Cattolica
POLENTA COME UNA VOLTA (Piazza Silvagni)
CASTAGNE E VIN BRULE’ – A cura del Circolo Arci Fausto Beretta e Centro sociale
Ore 21 – Chiesa di San Pietro – Chorus Marignanensis in concerto
LUNEDI’12 DICEMBRE
ORE 8.30/20 – CHIESA DI SANTA LUCIA – Visita dei fedeli
ORE 8.30 – Apertura mercato
Castagne e vin brulè
Parco giochi – Piazzale De Gasperi
MARTEDI’ 13 DICEMBRE
ORE 8.30/20 – CHIESA DI SANTA LUCIA – Visita dei fedeli
ORE 8.30 – Apertura mercato
ORE 10.30 – Messa in onore di Santa Lucia col Chorus Marignanensis
CASTAGNE E VIN BRULE’
Gara di boccette a coppie – Bar Santa Maria – Memorial Ottavio Gallerini
Parco giochi – Piazzale De Gasperi