– Un consorzio per fare promozione sui mercati. E composto da albergatori, bagnini, commercianti, enti pubblici e privati. E’ stato costituito lo scorso 18 gennaio e dovrebbe essere la leva con la quale cercare di arrestare il declino turistico della perla della Riviera Adriatica. E con questo progetto forte è andato ad iniziare il lavoro del nuovo presidente degli albergatori di Gabicce Mare, forte di 91 soci su 92 alberghi (fuori il Michelacci).
Come Marzio Pecci (riccionese), presidente del Comitato del commercianti, anche gli albergatori hanno scelto alla propria guida un forestiero che da circa 30 anni ha legato il proprio destino lavorativo in questa città.
Sessantuno anni, sposato, un figlio consulente aziendale uscito dalla Bocconi, Angelo Serra dallo scorso giugno è il nuovo presidente degli albergatori. Ha preso il posto di Luciano Scola. Tre lingue (francese, tedesco e l’inglese meno bene) è arrivato a Gabicce come direttore dell’hotel Tre Ville (l’attuale Michelacci). Vi resta 14 anni; poi diventa titolare del San Marco, l’hotel a tre stelle a due passi dal palazzo comunale. Prima aveva diretto un albergo a Rimini e trascorso 12 anni all’estero, sempre nella ristorazione: Svizzera, Belgio Germania.
Cinque i soci fondatori del Consorzio (Angelo Serra, Liliana Filippini, Serafino Bartolucci, Vincenzina Del Prete, Gabriele Salani), perché?
“L’obiettivo è unire le forze e fare promozione e gestire le manifestazioni insieme al Comune. Separati disperderemmo le nostre possibilità. Abbiamo anche altre idee che riguardano la nostra Cooperativa. Questa dovrebbe gestire i servizi: una sala congressi (dovesse nascere), i parcheggi, i campi da tennis, un’agenzia per la ricerca del personale. Insomma, tutte quelle strutture di supporto al fare turismo”.
A suo parere perché il turismo gabiccese è in declino?
“E’ tutta la Riviera Adriatica ad esserlo. In questi anni, Gabicce, grazie alla sua natura, alla sua posizione, non ha mai avuto bisogno di promozione. Il cliente arrivava e si è vissuto di rendita. Oggi, invece, va assolutamente rilanciato, il turismo ed il paese. Nelle ultime due-tre legislature è stato abbandonato a se stesso”.
A suo parere perché pochi gabiccesi hanno investito sulle proprie strutture?
“Perché rendeva anche se superata. Dunque, non c’era l’esigenza del rinnovo”.
Ora è tardi o si è ancora in tempo a recuperare il tempo perso?
“Si fa ancora in tempo, non ci sono dubbi. Però oltre ad investire, va effettuata una programmazione, pensando all’intera città e non semplicemente l’orto di casa”.
Che cosa chiede il turista?
“Una volta il mare e l’ombrellone. Oggi, vuole una vacanza più complessa, combinata: sport, escursioni. Ad esempio io propongo una vacanza fatta di una settimana da me a Gabicce ed una in appartamento a Venezia. Partita la scorsa estate, ci sono già dei riscontri”.
Una nota dolente è la Settimana Ciclistica; può andare avanti così?
“Quest’anno ci sono molte novità. Non saranno solo gli albergatori a gestirla, ma c’è anche il Comune ed un ragazzo con molte idee. Ad esempio, l’apertura viene fatta a Gradara, all’Hostaria del Castello. A Maiolo, ci si fermerà ad assaggiare il pane dei vari forni. Idee nuove anche sotto l’aspetto tecnico”.
Quali sono i punti di debolezza dell’offerta turistica gabiccese?
“Il traffico e la viabilità. La raccolta rifiuti fatta il mattino dalle 6 alle 9, quando ancora si dorme”.
Ed i punti di forza?
“Il monte ed il clima. Da noi le temperature sono più basse rispetto a Rimini e Riccione. Ed il turismo di famiglie, con un livello un pochettino superiore rispetto alle cittadine vicine”.
Tre consigli agli amministratori?
“Isola pedonale, i parcheggi, la sorveglianza notturna”.
Tre consigli ai colleghi?
“Aggiornarsi; qualcuno ancora non conosce bene le potenzialità di Internet; fare unione”.