– “Non avete mai sentito parlare della solitudine? E’ una bestia che ti prende quando sei solo, quando non hai niente da fare, quando, al di là dei muri della tua stanza, il mondo corre e te sei inchiodato, fermo, quando la gente che hai intorno di sopporta a fatica, ti considera come un mobile di casa, di quelli da portare in soffitta o nella discarica.
E’ quando senti che stanno solo aspettando che tu vada per l’altro mondo; è quando ti portano la minestra di riso tutti i santi giorni; è quando cercano in tutti i modi di mandarti in un ricovero perché la tua presenza pesa troppo e non possono fare tutto quello che vogliono perché ci sei te…”.
Questa è la lente della vita con cui leggere la commedia 2005 che l’associazione culturale “Noi ci proviamo” portano in scena il prossimo 19 febbraio, inizio alle 9 di sera, nella sala del centro parrocchiale.
Titolo: “Vecc se, miga invurnid”. La trama. Un nonno non proprio anzianissimo nella sua casa convive con il figlio e la nuora. Quest’ultima, come qualche volta capita, vessa l’uomo. Lo tiene a stecchetto sul mangiare e… La coppia non aspetta altro che se ne vada al Creatore.
Il nonno oltre all’abitazione possiede anche un appezzamento di terreno, che non si sa che fine abbia fatto.
La vita del vecchio è allietata dalla visita mattutina di una volontaria della Caritas, poco più giovane. Una parola oggi, una domani, i due si innamorano. La svolta va ad intaccare i piani della nuora e del figlio.
Il resto della storia gli appassionati del dialetto, e non solo, dovranno scoprirla durante la rappresentazione.
La commedia è stata scritta da Giordano Leardini. Che dice: “Si ride molto. La solitudine degli anziani è uno delle grandi contraddizioni dei nostri giorni. La tristezza portata in chiave ironica diventa ancora più stridente, rispetto agli effimeri bagliori della nostra vita”.
Nel suo speciale palmarès una decina di commedie scritte; quella di quest’anno per Leardini rappresenta la sua seconda messa in scena. Ne è regista Giuseppe Cavalli. Gli interpreti sono 8. La più giovane non ha che di 18 anni. Si chiama Elena Marchini ed è uscita dal corso di teatro dialettale tenuto dallo stesso Giordano Leardini ad alcuni giovanotti morcianesi.
Il ricavato della commedia, come sempre, va in beneficenza; in genere alla parrocchia.
La commedia, in marzo, si replica nel bellissimo teatro Malatesta di Montefiore.