Che brutta aria… – E’ bastato un po’ di neve e subito le strade di Riccione assomigliavano a quelle di Madonna di Campiglio o Cortina; gipponi e Suv (vale a dire quei veicoli giganti) che affrontano strade e marciapiedi come fossero una tappa desertica della Parigi Dakar o una pista innevata della tundra siberiana. Il risultato è che quei poveri sfigati che si muovono a piedi per il timore del ghiaccio si sono trovati inzaccherati dagli spruzzi sollevati da queste ruote gigantesche, ma soprattutto se si voleva respirare aria buona, visto che quando nevica l’aria si pulisce, gli sfigati di cui sopra, si sono respirati gli scarichi provenienti da marmittoni larghi più o meno come tromboni da orchestra.
Si respira? – Si potrebbe pensare a riservare ai pedoni Corso Fratelli Cervi, dalla vecchia chiesa di San Martino fino all’inizio di viale Lazio, chiudere il lungomare la domenica per restituirlo ai cittadini pedoni o ciclisti oppure pattinatori; sarebbero segnali importanti per rendere più respirabile l’aria della città. E’ vero che le giornate a targhe alterne non risolvono il problema dell’aria, e di conseguenza Riccione fa bene a non attuarle, ma qualche cosa bisognerà pur fare. In alcuni stati del nord Europa, Danimarca e Olanda, nonostante le condizioni climatiche siano peggiori delle nostre, il 30% del traffico è composto di biciclette, in Germania il 12%, in Svizzera il 10%, in Italia il 2%. Facilitiamo chi usa la bicicletta o i propri piedi per spostarsi, rendiamo più efficienti i mezzi pubblici; è il minimo che si può e dobbiamo fare, per noi e per quelli che verranno dopo di noi.
Cinzia Tura e Castellani – Il Demolitore: questo è il soprannome che qualcuno ha affibbiato all’assessore Castellani dopo che è stato “beccato” da un controllo eseguito sul cantiere della casa di sua proprietà in ristrutturazione a Cattolica. La giustificazione del crollo ha convinto ben poca gente. Dopo che i vigili hanno contestato una nuova violazione edilizia, il soprannome è diventato Widen Man, l’uomo che si allarga. Molto ostinato l’assessore a non voler mollare neanche per un attimo la poltrona, neanche un’autosospensione cautelativa nell’attesa di un giudizio definitivo sull’abuso commesso. Curioso come per una situazione analoga l’allora assessore al turismo Cinzia Tura, fu sospesa dall’incarico per richiesta del sindaco e dei Ds, per lo meno fino a quando la situazione non fu regolata, ma la Tura non era donna di partito e macchina da voti come lo è Castellani, quindi due pesi e due misure. L’etica della politica vorrebbe che in questi ruoli di responsabilità, una persona ci entri candida come la neve e ne esca bianca e profumata come un giglio. Di casi di malcostume, ne abbiamo già visti troppi.