– ” L’escluso / si sente triste / perché nessuno vuol stare con lui. / Si sente come un albero / in mezzo al nulla. / L’escluso / cerca un amico / con cui giocare / parlare e divertirsi / ma nessuno lo vuole / perché è nero e brutto”. La poesia è di E. Tognoni, una bambina che ha frequentato la quarta nella scuola elementare di Morciano nell’anno scolastico appena terminato. E’ stata ispirata da una delle fotografie di Bruno Baffoni, che da aprile a maggio ha esposto 25 immagini negli spazi della scuola “Bruno Lunedei”. Recavano: fiammifero, maschere di Venezia, alberi, animali. Tutti i bambini delle tre quarte si sono ispirati alle opere di Baffoni per scrivere le proprie poesie e fare i propri disegni. Poesie e disegni, in un modo molto artigianale non meno che simpatico, sono stati raccolti in un bel volume. Coordinati dalle insegnanti Agostina Guagneli, Teresa Bacchini e Daniela Forlani, il lavoro della scuola faceva parte di un progetto didattico denominato “Vivere le foto, ogni immagine… un’emozione”. Sottotitolo del “libro”: “Tutti insieme siamo andati ad osservarle in silenzio, ci siamo emozionati, le abbiamo descritto e creato poesie”.
Bruno Baffoni, morcianese, è un fotografo raffinato. Nel suo curriculum molti premi nazionali. Ha smesso con i concorsi agli inizi degli anni ’90. Afferma che questo speciale intreccio con i bambini di Morciano è stata una delle maggiori soddisfazioni da quando fotografa. Per gli esperti il suo più importante successo è una Via Crucis fotografica ospitata in una chiesa di una cittadina turistica polacca che si affaccia sul Mar Baltico. La sua passione per la fotografia la deve a Gianni Garetti, un amico. L’adolescente Baffoni colleziona cartoline. Garetti, con quella creatività molto morcianese, gli dice: “Perché non te le fai da solo?'”. Come? “Scattando foto”. Baffoni inizia a fotografare con una macchina giocattolo; stampa in proprio il bianco e nero Poi mano mano i mezzi migliorano e lui anche. Partecipa ad un corso di fotografia a Forlì. Insieme a Garetti, Stefano Gabellini, Vincenzo Palazzi, Giuliano Cardellini e Amato Conti, dà vita al Foto Club Morciano nell’83, oggi scomparso.
Approfondisce l’arte della fotografia fino ad arrivare alle origini, a quella molto artigianale dell’Ottocento. Usa una tecnica di allora, “stampa la gomma”, per sviluppare le foto in bianco e nero. Sembrano immagini serigrafiche più che fotografie. Baffoni è talento puro; sa fare i mobili. Gli dicono: “Dove li ha comperati? Sono bellissimi”.