Argomento buono per tutte le stagioni che ha visto proposte progetti e impegni di assessori e consiglieri del piccolo comune almeno negli ultimi venti anni.
Di questo ponte in realtà non si è mai interessato realmente nessuno. Nel tempo si sono rincorsi progetti più o meno realistici e si è passati da richieste come il ponte in legno come quello realizzato con soldi della Provincia e del Consorzio di Bonifica sull’alveo del Marano, poi si è rischiato il marziale e carissimo ponte Bailey a prima vista poco adatto all’utilizzo nella posizione in cui andrebbe installato.
Poi finalmente il progetto di un ponte vero ma con una posizione ballerina a seconda delle esigenze dei desideri del sindaco di turno nei comuni limitrofi. Adesso, fatte salve le legittime rimostranze di chi si sente leso nei propri diritti dalla scarsa informazione dei politici, dove costruire il ponte è stato deciso.
L’unica cosa certa per ora è la discussione sulla data in cui realmente inizieranno i lavori. Anche l’opportuno momento d’informazione che l’amministrazione Sanclementese ha organizzato convocando il 18 gennaio un consiglio comunale straordinario alla presenza dell’assessore provinciale Alberto Rossini per smorzare la polemica nata dalle ultime vicende non ha completamente diradato queste nebbie.
In questa occasione vi è stata la forte e argomentata come sempre la contestazione del gruppo “Insieme per San Clemente” che per voce del suo capogruppo Pierino Falcinelli che ha ripercorso la storia del ponte e dei vari tentativi per poterlo costruire e le varie promesse fatte e mai mantenute dagli attori di turno.
Falcinelli riassume nella scarsa forza dei politici locali la facilità con cui le promesse della Provincia e del suo presidente vengono poi rimangiate. Sottolinea l’atteggiamento di Rifondazione un tempo sostenitrice della necessità immediata della costruzione del ponte e come oggi, che ha i suoi rappresentanti che siedono sugli scranni della giunta, si mostri invece accondiscendente ai ritardi richiesti dalla Provincia.
Il combattivo Pierino rimarca come importante successo del suo gruppo l’accoglimento da parte degli organi provinciali di alcuni suggerimenti sul progetto del ponte stesso e invita il sindaco e i suoi colleghi a non essere eccessivamente subalterni alla politica troppo Riminicentrico del presidente Fabbri. Falcinelli nel suo articolato discorso segnala l’importanza di un intervento globale sulla viabilità ed invita l’assessore Rossini ad affrontare e sbucciare finalmente “la patata bollente” ereditata dai suoi predecessori.
L’ex assessore ha sicuramente un comportamento anomalo per quanto riguarda le abitudini dei politici locali: mantiene la propria promessa d’impegnarsi anche ad elezioni avvenute il che è sicuramente da elogiare. Dalla giunta comunale l’assessore Corrado Gaia sottolinea come in effetti tutto il progetto ponte parta con il peccato originale di una tempistica evidentemente impossibile.
Tempi troppo stretti da rispettare e quindi anche le polemiche di questi giorni erano quantomeno prevedibili. Gaia, uomo di punta di Rifondazione comunista nella Valconca, nega che da parte sua ci sia stato un cambiamento di posizione sulla necessità del ponte ma giustifica i ritardi dovuti proprio all’errore originale di date impossibili da rispettare. Gaia sottolinea invece l’impegno dell’amministrazione di cui fa parte per migliorare la viabilità di San Clemente sottolineando che il ponte è solo una parte di un progetto che deve dare slancio e possibilità di sviluppo a tutta la nascente zona industriale che continua ad essere per San Clemente una questione prioritaria.
Da come parla Gaia si capisce che la giunta D’Andrea sta lavorando molto sodo su tanti fronti e che non è loro intenzione dare troppa pubblicità a tutto il loro lavoro.
“I cittadini di San Clemente devono stare tranquilli perché il lavoro che stiamo facendo in armonia estrema va nella direzione del loro interesse, oltre al ponte sapremo rendere migliore il paese” . Intanto sembra che non si parli di modifiche al Prg (Piano regolatore generale) e che molti interventi siano indirizzati a migliorare discutibili scelte del passato. Vedremo i frutti di questo lavoro fra un po’ di tempo.