– I conti descrivono una banca in perfetta forma, solida, con un pensiero forte. La totale autonomia. E’ mezzogiorno di mercoledì 28 marzo quando il presidente della Cassa di Risparmio di Rimini Fernando Maria Pelliccioni inizia ad illustrare i principali dati di bilancio del 2005.
A chi chiede se la banca è in vendita, il suo timbro di voce cambia. “Da questo punto di vista sono un feroce sostenitore, assolutista e anche poco democratico. Sono per l’autonomia totale e devo dire che anche la Fondazione la pensa allo stesso modo. La banca ha dimostrato di aver superato una prova che molti non credevano possibile. Non vedo per quale motivo la città dovrebbe perderla”.
Con il 60 per cento degli sportelli ancora sul territorio locale, la Cassa controlla un terzo del mercato del credito e della raccolta in provincia; il 40 per cento dei Pos (il sistema di incasso che consente l’uso di bancomat e carte di credito) esistenti, sono collegati alla storica sede di Piazza Ferrari.
Per la gioia degli azionisti, il titolo quota 17 euro contro il 16,25 del 2004; il rendimento, compreso il dividendo di 45 centesimi, determina un guadagno del 7,38 per cento. L’utile netto 2005 cresce del 3,04 per cento ed è di 14,06 milioni. Il fondo rischi bancari generali, quello che le banche accantonano per eventuali sventure, è stato rafforzato con altri 12,3 milioni di euro raggiungendo quota 86 milioni.
Il 96,77 per cento della raccolta viene impiegata per concedere prestiti; il 10,96 per cento sono operazioni a medio lungo termine, il 2,22 a breve. Operazioni che, visto il tasso di sofferenza a 0,91 per cento (4,55 il dato nazionale al 30 settembre 2005) dimostrano la qualità della concessione del credito.
“Con un terzo del mercato dei prestiti abbiamo un ventesimo delle sofferenze”, ha precisato il direttore generale Alberto Martini. Se i numeri confermano il successo e la soddisfazione dei vertici della Cassa, per i clienti è la stessa cosa? “A questo proposito vorrei sottolineare che l’incremento del margine dei servizi dl 5,7 per cento sul 2004 è stato possibile grazie ai nuovi servizi offerti e all’aumento dei volumi di attività mantenendo pressoché invariate le condizioni. Quindi non è dato da un aumento a meno che il cliente non abbia modificato la tipologia di conto, inoltre abbiamo eliminato le spese di estinzione dei conti a pacchetto” ha dichiarato il Presidente.
di Domenico Chiericozzi