– La “a’ deve essere sempre con l’acca quando vuol dire avere.
Su qui e qua l’accento mai non va.
Parole sinonimi di venir fuori dall’acqua sono emergere e affiorare.
Alcuni ricordi di momenti lontani, tanto lontani quanto la scuola elementare.
Racconti scritti annualmente per la festa degli alberi, vera festa con giochi in giardino e piantumazione di teneri virgulti. Premi botanici per le migliori considerazioni sul rapporto uomo ed alberi.
La difficoltà di scrivere usando pennino, calamaio e carta assorbente per le macchie d’inchiostro; come nella classe del libro Cuore, libro che leggevamo insieme con passione.
Disegni con acquarelli variopinti.
Statuine modellate con creta raccolta nel fiume Conca ed essiccate al sole.
Un solo maestro per cinque anni, come un secondo padre per tutti noi: Angelo Leoni.
Stimolo alla raccolta di francobolli, di figurine, di fiammiferi, di monete, di dipinti, di sculture, di ogni oggetto antico da collezionare.
Soprattutto leggere, leggere qualsiasi libro, perché solo leggendo si può imparare e si potrà scrivere bene.
Piccole punizioni se negligenti, gratificazioni se diligenti.
I più bravi nel dettato, nella cronaca, nella pittura, nella scultura, nel racconto, nella poesia, di volta in volta capoclasse.
Redazione e pubblicazione di cinque numeri de “Il grembiulino”, con racconti, poesie, disegni, in terza e quarta classe. Stimolo gioioso e creativo di ragazzini che volevano crescere e scoprire il mondo.
Rispetto, solidarietà, amore per la natura, competitività positiva e leale, gratificazione per ogni manifestazione artistica dell’animo, valori trapiantati nelle nostre giovani menti, che hanno condizionato con civiltà tante nostre scelte.
Adesso, ormai adulto, riscopro la fondamentale importanza che quegli insegnamenti hanno nella mia vita.
Adesso, vorrei fare qualcosa per il mio maestro per ricambiare ciò che mi è stato donato, ma posso farlo donando ad altri, come lui ci ha insegnato tanto tempo fa.
Adesso, vorrei solo dirgli grazie.
E quando, talvolta, nell’esaminare scritti giuridici di miei collaboratori, mi accorgo di una a senza l’acca anche se vuol dire avere, penso che, forse, non hanno avuto un maestro come il mio.
di Giuliano Cardellini Classe ’56,
un suo allievo