Commentando un discutibile cartello mi ero permesso di segnalare un comportamento al di fuori di ogni etica politica e coglievo l’occasione per rivolgere una domanda agli amministratori attuali del comune nel quale abito: San Clemente. Credevo che per loro, estranei a certe assegnazioni, sarebbe stato facile dare risposte che, pur su questioni modeste, non si riescono ad ottenere. Invece, con la spocchia e la ormai normale indifferenza di chi non vuole sentire, nessuna risposta. La ripeto la domanda: come vengono assegnate le attività sui parchi o terreni pubblici del comune? Esiste un regolamento? Esiste un accordo privato? C’è la garanzia che il terreno non passi poi di proprietà di chi lo occupa con compiacenza? C’è un limite alla fregola ristoratrice dei fortunati occupanti? C’è la garanzia che gli assegnatari “bisognosi” non possano poi speculare su queste assegnazioni affidandosi al libero mercato? Sarò più preciso: queste domande sono rivolte al signor Sindaco di San Clemente nella speranza che ne sappia qualcosa e trovi un po’ di tempo per rispondere su un argomento che non mi sembra poi troppo marginale.
Lettera Firmata