Non avrebbero mai cambiato il nome, gli inglesi, di una strada ed una piazza per un altro; rappresenta il loro sano conservatorismo ed un bel modo di preservare la storia. Quello che si chiama un valore.
Il Comune di Riccione ai primi di marzo si è divertito a denominare un po’ di nomi e cognomi alle strade, piazze, giardini.
Forse il caso più clamoroso è l’aver intitolato il Parco della Magnolie a Giovanni Paolo II, morto l’anno scorso in aprile. Difficile, sia con la ragione, sia con la facilità dell’emozione, non dedicare un luogo ad un papa che ha parlato di pace e giustizia, fame ed abbondanza e che vanno rimosse le cause che producono fatti negativi.
Altri nomi passati: Gilberto (Jimmy) Monaco la struttura del centro servizi in zona artigianale, Geo Cenci, Ponte del Popolo (il ponte su viale Dante sul lungocanale), Vincenzo Muccioli (la nuova rotatoria in via Berlinguer all’altezza di via Arezzo che ora ospita le strutture in gesso dei cavalli di San Patrignano), Renato Lorenzo Mancini (l’area verde al termine di viale Cantù e viale Cotogno).
Giusto un luogo per ricordare il papa, ma perché togliere il Parco delle Magnolie, non sarebbe stato meglio una situazione nuova?