Il “generale” Falcinelli sfodera la sciabola e si lancia alla carica del giovane sindaco.
“Noi si siamo fortemente allibiti, sconcertati e offesi” scrivono gli Obiettivini rivolti al sindaco accusandolo di cercare lo scontro polemico per deviare l’attenzione dai veri problemi. Secondo il comunicato, Falcinelli e i suoi non avrebbero mai pronunciato la parola commissariamento e sarebbero stati oggetto di “offese personali”.
Nel documento inviato al nostro giornale, Obiettivo, rivolto al sindaco sottolinea: “Lei sindaco, usa i termini ‘deliranti e incoscienti’ verso una lista di minoranza che ha solamente informato di avere chiesto una commissione speciale per la zona industriale di S.Andrea e sulla delocalizzazione della Ghigi”.
Continua poi il documento, sempre rivolto al sindaco: “… arriva a dire che non sin può creare un’idea distorta dei rappresentanti che i cittadini hanno eletto e vinto le elezioni come a dire che verso chi ha vinto si deve tacere e verso chi ha perso (e sempre eletti dai cittadini e non messi sugli scranni dai partiti), si possono liberamente proferire denigrazioni ed offese personali. Questi suoi metodi sono di un ‘ventennio’ passato, o di regimi di sinistra che proprio lei ha recentemente visitato come gradito ospite. E’ inaccettabile che in una democrazia in cui lei dovrebbe esserne uno dei garanti, censuri le attività delle minoranze!”.
Un’entrata a piedi pari che prosegue ricordando la storia dell’informazione politica passata senza diritto mediante avvisi nelle strutture scolastiche nella primavera scorsa, su cui il sindaco D’Andrea “… non ha avuto nemmeno il coraggio di rispondere direttamente in Consiglio Comunale”.
Nel ricordare poi che non tutti i buoni e onesti stanno nella lista del sindaco, Obiettivo fa alcuni esempi di “cosette” non proprio venute bene agli amministratori del Comune di San Clemente: “Lotto su via Monte Casale, verde privato in via Cerro, mozioni non iscritte, mancate risposte in merito a concorsi pubblici, mancate risposte per cessioni di aree verdi di Casarola, varianti “scale” di Agello, situazione uffici tecnici e lasciamo perdere la zona industriale!”.
Il documento si chiude con due inviti: uno rivolto al sindaco e ai “suoi trasparenti e onesti: cessate di offendere e smentite scusandovi se ne avete il coraggio!”.
L’altro rivolto al segretario dei Ds della Valconca, Battazza “…che recentemente ha espresso solidarietà a questa amministrazione e al suo comportamento diffamatorio: complimenti, ma la prossima volta si informi meglio!”.
Una difesa dura quella di Obiettivo San Clemente Oggi, carica di riferimenti difficili da capire per chi non vive la vita politica del comune in maniera diretta. Argomenti che colpiscono e lasciano perplessi. Ci sono cose che possono avvicinare o allontanare la gente dalla politica locale, dalla partecipazione o dal disinteresse alla cosa pubblica. Ci sono informazioni difficili da dare, altre che potrebbero far capire finalmente meriti o demeriti di chi governa oggi o di chi ha governato in passato. Se un amministratore vuole davvero fare sapere le cose che si stanno facendo o meno deve organizzarsi per fare in maniera che la sua voce arrivi direttamente e non attraverso bollettini pubblicitari che hanno solo il sapore propagandistico.
Un assessore al rapporto con la cittadinanza, un delegato che possa rispondere sempre o periodicamente sarebbe una novità assoluta. Non si può rispondere, e anche l’attuale sindaco lo ha fatto in passato, che se si vogliono le risposte si deve andare in Comune, conoscere il regolamento e perdere ore di lavoro. La verità assoluta non esiste, ma sarebbe anche ora che si cominciasse a dimostrarne qualcuna. In questo Obiettivo fa un passo importante, un passo pesante che alza un discreto polverone, con accuse e riferimenti precisi, col linguaggio della gente. Speriamo che qualcuno trovi il coraggio di essere diverso.
Claudio Casadei