– Che la zona industriale di Sant’Andrea sia l’indesiderata figlia di nessuno ormai è chiaro a tutti. Anche quelle azioni che dovrebbero finalmente dare un significato a quell’area, come l’istituzione della società “Sant’Andrea Servizi” che nelle intenzioni dell’amministrazione D’Andrea dovrebbe servire a gestire l’area, sembrano la sottolineatura di errori precedenti con errori nuovi e clamorosi.
La denuncia, ripetuta, è ancora degli uomini di Obiettivo San Clemente Oggi che con un recentissimo volantino tornano a rimarcare i presunti errori commessi dal sindaco e dalla sua giunta che avrebbero partorito un ingenuo regolamento che gli impedirebbe di fatto, pur essendo l’azionista di maggioranza della società, di averne il controllo.
Di fatto gli Obiettivini rimarcano che le prospettive siano di una gestione estremamente problematica dell’area e di possibili e molto probabili situazioni di stallo che San Clemente ha già vissuto sul proprio territorio col Consorzio dell’area Industriale di Casarola, una “struttura politicizzata, lenta, governata dall’alto e inefficiente”.
Il volantino poi evidenzia come l’informazione sulla nascita di questa nuova creatura dell’amministrazione sia stata affidata ad un numero speciale del giornalino comunale. Un numero tanto speciale che l’amministrazione non avrebbe avuto nemmeno il tempo di dire alle minoranze di questa uscita, impedendo loro quindi di potere usufruire dei propri spazi sullo stesso giornalino e quindi di fare conoscere a tutti anche opinioni contrastanti con quelle degli amministratori.
Questi, invece, hanno “informato” raggiungendo i cittadini direttamente nelle proprie case mentre per le minoranze vengono ristretti gli spazi di pubblicazione delle proprie attività visto che non sono ancora stati realizzati gli spazi pubblici richiesti e previsti dalla legge. Un controllo dell’informazione che secondo gli uomini di Pierino Falcinelli contribuirebbe alla sopravvivenza dell’amministrazione.
Ultima stoccata degli obiettivini l’analisi dello stato di fatto della Zona Industriale di Sant’Andrea; la montagna Zisa infatti avrebbe partorito il topolino di una parte limitata di “Ghigi” e uno sproposito di case e condomini attorno ai quali cresceranno i capannoni industriali. Niente ponte sul Conca, niente viabilità, solo qualche elaborata insensata rotonda. Un fallimento insomma su tanti fronti e di solito i fallimenti portano almeno a dimissioni di qualche responsabile, mentre per la Zisa ancora non si sarebbe dimesso nessuno e anzi qualcuno avrebbe anche innalzato il proprio stato di felicità. Una denuncia circostanziata quella di Obiettivo San Clemente Oggi che inoltre invita i cittadini a cercare informazioni sulla propria attività cercando sul web “digilander.libero.it/obiettivosanclemente”.
di Claudio Casadei