San Giovanni pensa in grande, e lo fa, orgogliosamente, cercando nella bella vita e nel bel mangiare la ricetta per gonfiare il proprio turismo. Alla presentazione, mercoledì 12 aprile al Riviera Golf, del nuovo “materiale per la promozione turistica e culturale” del borgo, erano presenti il sindaco Domenico Bianchi, l’assessore alle Attività produttive Daniele Morelli e l’assessore alla Cultura Giuseppe Barilari; da Rimini l’assessore provinciale al Turismo Andrea Gnassi e l’omologo alla Regione Guido Pasi, per Cattolica c’era l’assessore alla Cultura Alba di Giovanni; padrone di casa Paolo Alfilli, presidente del Riviera Golf.
La guida (che ha già riscosso approvazione alla Bit di Milano) riporta quattro itinerari: storia e paesaggio, eventi e turismo, città del vino e Granaio dei Malatesta, il bel vivere.
Sarà distribuita negli hotel e nei centri informativi della riviera, prodotta in circa 10 mila copie e presto tradotta in altre lingue.
“L’obbietivo spiega sorridendo il sindaco Bianchi non è quello di rubare turisti a Cattolica. La scommessa era quella di distinguerci non solo come polo industriale, ma anche come realtà turistica, e in concerto con gli altri comuni vicini. Una scommessa che possiamo dire di aver vinto”.
L’assessore regionale Pasi concorda: “Il principio è quello dell’adeguamento ad un mercato turistico in continua evoluzione: non più vacanze standardizzate, ma un’offerta diversificata per cui ognuno avrà la libertà di scegliere dove andare e cosa vedere”.
“La condivisione di una strategia comune tra i centri della Valconca dice Gnassi – permetterà di accedere ad un mercato internazionale. Non ci sarà più solamente il Chiantishire, la Riviera torna grazie alle proposte che si adatteranno alla personalità del singolo turista”.
E i mezzi? Si punta certo sulla qualità della locale enogastronomia, sulla bellezza e sul valore storico artistico del borgo, sugli eventi e manifestazioni non solo estivi, ma presenti e vivi tutto l’anno.
Troppo poco spazio è stato dato alla cultura, alla valorizzazione delle risorse artistiche e della memoria che dai contadini e signori (loro forse sì, erano dei signori!) medievali arriva fino alle ville romane e alla produzione del vino, del grano e dell’olio che le nostre terre ancora vantano come garanzia di qualità.
L’opinione del consigliere comunale Atonio Casadei Menghi (Rifondazione) è su questa linea:” Ero stato invitato alla conferenza di presentazione, ma sono sempre stato contrario a questo tipo di promozione turistica: così si crea un turimo del lusso che però esclude i cittadini. Nella costruzione del Riviera Golf sono stati compiuti diversi abusi edilizi, da me personalmente denunciati alla Procura della Repubblica, ma che ancora devono essere sanati: si va dal mancato rispetto del progetto presentato in Comune, alla realizzazione di pozzi in una zona in cui erano espressamente vietati. Tra poco con le 18 buche si arriverà ad un consumo d’acqua stimato a quello della metà dell’intero comune. Speriamo che con il Riviera Horses non si presentino gli stessi problemi”.
di Matteo Marini