– “Nulla è a dimensione di uomo, ma di natura; i campi di grano non sono visti con occhi umani, l’orizzonte si percepisce appena, la prospettiva non è quella matematica e bruneschelliana: potremmo contare le singole spighe, tanto vicine appaiono, come mai può capitare nella realtà. E il vento le anima come uno spirito della natura”. Con queste parole il famoso critico Vittorio Sgarbi ha cercato di dare un senso alle tele di Franco Azzinari. Alcune si possono ammirare nelle vetrine della filiale morcianese della Banca Popolare Valconca.
Origine calabrese, Milano come centro, Azzinari da anni si è stabilito in Valconca. La sua pittura è stata raccontata da critici del calibro di Sergio Zavoli, Raffaele De Grada (Corriere della sera), Mario Soldati, Gianni Minà, Miguel Barnet. Azzinari è stato a cena da Fidel Castro e ultimamente è stato ricevuto da Gabriel Garcia Màrquez, premio Nobel per la letteratura. Narratore della natura, tecnica sopraffina, Azzinari col tempo ha sintetizzato i concetti: come i grandi scrittori usano poche parole per dire molto, egli usa poche pennellate per raccontare. Da molti anni, Sergio Falconi, direttore della filiale, ospita artisti locali. Bella idea.