Alé burdèl, “Boia d´un birichin 2” è cosa fatta! Nerosubianco per una nuova scampagnata tra i viottoli dei modi di dire e i proverbi del dialetto nostrano; un parlare particolarmente ricco di saggezza popolare e intriso di concetti col pregio della sintesi; il cui suono è già spiegazione. D´altra parte l´alto gradimento della precedente pubblicazione di questo genere di raccolta -oltre 900 copie nelle case dei riccionesi- denota quanta simpatia (e curiosità) susciti il vernacolo locale che, pur poco “adoperato” nelle conversazioni quotidiane, risulta invece letto in maniera “confortante”. Un noto proverbio, enfaticamente afferma: “Carta canta, villan dorme” nel significato di stare tranquilli quando si ha in mano uno scritto firmato; così, parafrasando, proponiamo un “Carta scritta, lettor legge” nella prospettiva che, leggi oggi leggi domani, in un immediato futuro quanto “assorbito” trovi naturale sbocco in dialoghi, affari, controversie, riunioni, liti, confidenze e discorsi svolti in dialèt arcìunes. Leggete gente… assorbite… e….
Il volume è arricchito dalle illustrazioni a colori di
Luciano Luzzi.