– Nasceranno 450 appartamenti, un supermercato, due parchi, una struttura ad uso pubblico (asilo nido, ludoteca, centro di ritrovo?) e abitazioni di edilizia convenzionata. E’ un investimento di lungo, lunghissimo periodo, il cui perimetro è delimitato dall’ufficio postale, con le vie Gramsci-Gobetti, per giungere fino a 20-30 metri oltre la bellissima via Spesso (stretta e con querce monumento). Mentre verso il mare giunge fin nelle vicinanze delle fabbriche; mentre sul lato monte è delimitata dalla Strada Provinciale per Tavullia. Il cosiddetto Compartone apparteneva a Vittorio Galli, scomparso in modo tragico pochi anni fa. Ora, il referente con il Comune di San Giovanni è Camporesi. Queste sono le linne fondamentali dell’operazione compartone. Ovvero la costruzione della seconda San Giovanni in Marignano.
Rispetto allo sviluppo originario, Camporesi ha apportato altre idee, una progettazione diversa. In soldoni è questa. Per avere uno sviluppo residenziale, più verde, meno impattante, è stato proposto all’amministrazione comunale di lasciare più terra ai privati.
Ma quali sono le posizioni politiche sul Compartone. Guerrino Aratari, consigliere comunale, socialista: “Se fossi stato nei panni del sindaco Bianchi avrei bloccato tutto e avrei spalmato tutto nell’arco di 20-30 anni, ma Bianchi prende la scusa che è roba d’altri e non della sua amministrazione. Non riesco a dare dei giudizi perché ho poche informazioni. La partita è grossa e tutto va visto con oculatezza. Se il comparto viene realizzato in 5-6 anni sarebbe una catastrofe. Da parte mia, su un totale di circa 500 appartamenti, ne chiederei 40-50 per il Comune”.
Antonio Casadei Menghi, consigliere comunale di Rifondazione comunista: “Non si conosce molto su questa partita. Il sindaco ci ha appena illustrato le ultime proposte della proprietà: più verde attorno alle costruzioni private da sottrarre però alla quota pubblica. E non più un solo grande parco, ma due più piccoli. Si parte dal presupposto che oramai la lottizzazione esiste e che l’impatto ambientale sarà tremendo. Come Rifondazione comunista non concordiamo sul togliere il verde al pubblico da distribuire al privato. Noi abbiamo anche altri rilievi. L’operazione deve avvenire su un periodo di tempo lungo. Costruire gli appartenenti in breve tempo non serve a nessuno; perché in gran parte vi arriveranno i forestieri e non i marignanesi”.
“La partita positiva – continua Menghi – è che al pubblico spetta molto terreno sul quale si possono costruire edilizia pubblica”.
Sulla costruzione della seconda San Giovanni in Marignano è intervenuto anche il partito di maggioranza, i Ds. Lo ha fatto con una nota senza particolare attrattiva. In sintesi, afferma che si può partire e che “venga privilegiato l’utilizzo di materiali e soluzioni progettuali eco-compatibili”.