– “Sostituitemi!”, implorava diversi mesi fa il segretario dei Ds cattolichini, Giuseppe Prioli. Nel frattempo, lui, era diventato vicesindaco, in sostituzione del “fuggiasco” faccione sorridente, Massimo Gottifredi. L’appello era più che giustificato: accumulare le cariche di assessore/vicesindaco e segretario del partito, presenta un qualche stridore di opportunità e buon gusto. E poi qualcuno ti può dire: chi tzé, Mandrake?
Il congresso comunale del partito doveva essere alle porte: metà novembre, fine novembre, primi di dicembre, fine di dicembre, metà gennaio, fine di gennaio… e poi fine di febbraio in concomitanza con i congressi comunali in preparazione di quello nazionale. (Si spera…).
Meglio così! Le mozioni e i temi di politica nazionale faranno da “assorbente” alle diatribe cattolichine dove ancora aleggiano domande e analisi inevase sul terremoto politico di quel fatidico maggio 2004: perdita del 22% dell’elettorato, del sindaco, del consigliere provinciale… e credibilità.
Comunque, quali sono i motivi di questi ripetuti rinvii del congresso cittadino? Penuria di candidati disponibili (e validi) e contrasti interni. Alcuni esponenti dei Ds sussurrano queste frasi: “siamo al fondo del barile” – “c’è un vuoto assoluto” – “si respira un’aria tesa” – “del partito di base c’è rimasto poco o nulla”… Ultimamente viene segnalato qualche scollamento anche tra il gruppo consigliare e la giunta. Si dice che i consiglieri siano giovani molto validi come alzatori di mano, ma vorrebbero essere anche alzatori di peso (per contare di più!), visto che anche sul piano delle discipline sportive, quella degli alzatori di mano non è contemplata.
Comunque, dopo tanto penare dal cilindro quercico escono due nomi papabili: Marco Tamanti e Franco Mascilongo. Cosa dicono di loro? Il primo è sostenuto da una cordata che fa capo al duo G&G (Antonio Gabellini – Massimo Gottifredi). Il secondo da una insolito sodalizio che fa capo al duo P&P (Giuseppe Prioli – Corrado Piva).
La cordata G&G è detta anche sogliola bollita (forse per l’inconsistenza del sapore?), quella P&P del fritto misto (forse per l’abbondante utilizzo di pesce congelato recuperato dai fondi delle celle frigorifere? Ma tranquilli! Sulla commestibilità del piatto garantisce l’esperto biologo marino).
I più informati dicono che i quattro capocordata abbiano fatto più o meno reconditi pensierini e/o pensieroni ad una loro candidatura a sindaco per le prossime comunali. In fondo, dicono, se lo fa lui (Pazzaglini – n.d.r.)…
Dunque, ad essere maligni, la funzione principale dei due candidati proposti, più che pensare a rimettere in sesto i cocci e ripulire le muffe politiche, è quella di tirare la volata a qualcuno dei capicordata. E, come dice il proverbio, al segretario non far sapere com’è buona la volata con le pere…
L’operazione, però, potrebbe portare alla collisione, perché di candidati ce ne può essere solo uno. Di più, il rischio serio è quello delle volate affollate: cadere rovinosamente in massa a poche decine di metri dal traguardo. Analoga situazione accadde nel 2004, quando lo scontro tra i due papabili candidati a sindaco nei Ds, favorì il terzo incomodo il margheritino Pazzaglini.
Ma per i Ds la speranza di potere riconquistare la storica poltrona di primo cittadino, si fa sempre più vana. Pazzaglini ormai galoppa per una ricandidatura, e nessuno, se lui vuole, potrà impedirlo. Dire no ad un Pazzaglini-bis è come dare un voto di sfiducia a tutta la sua maggioranza (Ds compresi). Chi se la sente?
E poi volete mettere uno dinamico, sportivo, presenzialista… come lui, con quei musi tristi dei diessini? Ma volete paragonare uno che è stato il “mitico” presidente delle Navi, che fa il bagno in mare il 1° di gennaio e che si butta nella vasca degli squali, con chi tratta di cozze, vongole e ostriche? O addirittura raffrontarlo con un confusionante impiegato comunale, affetto da managerite perché, magari, tiene la foto di Luca Cordero di Montezemolo sulla scrivania? Non c’è confronto!
Insomma, volete mettere l’uomo che sussurra agli squali con l’uomo che sussurra alle cozze? Dambatt! C’è il detto che dice che chi va con gli squali impara a squalare e, ovviamente, chi va con le cozze… a cozzare.
di Ecci